Quali sono le differenze tra risparmio amministrato e risparmio gestito? Quale conviene scegliere?
Se sei un investitore alle prime armi e stai cercando di capire la differenza tra risparmio amministrato e gestito, sei nel posto giusto! In questa guida approfondiremo tutte le differenze che devi conoscere per scegliere quale delle due modalità si addice di più alle tue necessità.
Non perdiamo altro tempo, andiamo a vedere cosa sono nello specifico il risparmio gestito e risparmio amministrato.
Cosa è il risparmio amministrato?
Il risparmio amministrato è una forma di gestione finanziaria in cui tu, come investitore, depositi i tuoi soldi su un conto titoli di una banca o di un broker.
Una volta depositati i soldi dovrai essere tu a scegliere in quali titoli finanziari investire.
La banca o il broker avranno quindi solo una funzione passiva: eseguire gli ordini di vendita e acquisto che tu imposti.
Il risparmio amministrato quindi è ideale per quegli investitori che hanno il tempo e le competenze per gestire i propri investimenti in prima persona.
Cosa è il risparmio gestito?
A differenza del risparmio amministrato, nel risparmio gestito non sei tu a prendere le decisioni specifiche su come investire i tuoi soldi. Questa responsabilità è affidata a un gestore professionista, che lavora per una società di gestione investimenti o per una banca.
Nel risparmio gestito, depositi i tuoi fondi e il gestore li investe in una varietà di prodotti finanziari come azioni, obbligazioni, fondi comuni e altri strumenti, cercando di ottenere il miglior rendimento possibile in base al profilo di rischio che hai concordato.
Il grande vantaggio quindi è che non hai bisogno di grandi competenze e non devi preoccuparti di monitorare costantemente i mercati.
Questa opzione quindi è particolarmente indicata per chi non ha il tempo, la conoscenza o l’interesse di gestire attivamente i propri investimenti.
Quali sono le differenze tra risparmio amministrato e gestito?
Ora che abbiamo visto come funzionano nello specifico risparmio gestito e amministrato, può essere utile mettere in evidenza le differenze tra queste due tipologie di regimi.
La principale differenza tra risparmio amministrato e gestito risiede nel livello di controllo e nel tipo di coinvolgimento che avrai nei tuoi investimenti.
Con il risparmio amministrato, hai un controllo diretto e devi approvare ogni singola operazione. Questo può essere vantaggioso se desideri essere coinvolto attivamente nelle decisioni finanziarie ma richiede tempo e una certa dose di conoscenza dei mercati finanziari.
D’altra parte, il risparmio gestito ti toglie il peso di dover scegliere nello specifico come e quando e in cosa investire. Il gestore prende tutte le decisioni relative agli investimenti basandosi sulla strategia che avete concordato.
Quindi la scelta tra risparmio amministrato e gestito dipende in gran parte dalle tue preferenze personali, dal tempo che sei disposto a dedicare alla gestione degli investimenti e dal livello di fiducia che hai nelle tue capacità di investitore.
Se ancora dovessi avere qualche dubbio nella scelta tra risparmio gestito e amministrato, vediamo quali sono i pro ed i contro di questi due regimi.
Pro e contro del risparmio amministrato e gestito
Vediamo ora in maniera schematica quali sono i vantaggi e gli svantaggi del risparmio amministrato e gestito.
Quali sono i pro ed i contro del regime amministrato?
Vantaggi del risparmio amministrato:
- Uno dei maggiori vantaggi del risparmio amministrato è che mantieni il controllo completo sulle tue scelte di investimento. Questo ti permette di decidere esattamente dove e come i tuoi soldi vengono investiti.
- Puoi decidere di cambiare la tua strategia di investimento o di interrompere singoli investimenti in qualsiasi momento.
Svantaggi del risparmio amministrato:
- E’ necessario dedicare tempo per monitorare gli investimenti e avere una buona conoscenza dei mercati finanziari.
- Devi gestire lo stress dei mercati da solo. Cosa che può essere particolarmente difficile nei momenti ad alta volatilità e può portarti a fare i classici errori degli investitori.
Quali sono i pro ed i contro del regime gestito?
Vantaggi del risparmio gestito:
- I tuoi investimenti sono gestiti da professionisti che hanno sicuramente più esperienza, competenze e risorse di te.
- Il risparmio gestito è ideale per chi non ha tempo per gestire i propri investimenti in prima persona.
- Talvolta i gestori possono avere accesso a una varietà di investimenti e strumenti che non sono accessibili agli investitori singoli. Questo può permettere di diversificare il portafoglio in maniera più efficace di quanto potrebbe fare un singolo investitore.
Svantaggi del risparmio gestito:
- Il più grande svantaggio del risparmio gestito sono le commissioni. Spesso nel risparmio gestito vengono utilizzati strumenti più costosi (fondi comuni), che servono per pagare la banca ed il consulente. (ref.)
- Non avrai il controllo diretto su ogni singola decisione di investimento
- Se il gestore ti profila in maniera errata, potresti ottenere performance non in linea con i tuoi obiettivi d’investimento e con la tua propensione al rischio.
Differenze fiscali tra risparmio amministrato e gestito
Ora che abbiamo visto le differenze tra risparmio amministrato e gestito a livello di gestione, scendiamo più nello specifico e vediamo le differenze a livello fiscale.
Scegliere il risparmio amministrato invece che il risparmio gestito infatti comporta importanti differenze a livello di tassazione.
Scopriamo in che modo.
Come funziona la tassazione del risparmio amministrato?
Nel risparmio amministrato, la tassazione delle plusvalenze, ossia i guadagni che realizzi vendendo investimenti a un prezzo superiore a quello di acquisto, e delle altre forme di rendimento come dividendi e interessi, viene gestita in modo particolare.
La banca o la società di gestione calcola e trattiene le tasse direttamente sui guadagni realizzati, prima di accreditare la liquidità sul tuo conto.
In altre parole, la banca o il broker fanno da sostituto d’imposta per le tue tasse. Se ti interessa, trovi qui una lista dei broker e delle banche che operano in regime amministrato.
Un vantaggio significativo di questo sistema è la sua semplicità: non devi preoccuparti di calcolare o dichiarare queste cifre nella tua dichiarazione dei redditi, poiché l’istituto amministratore si occupa di tutto. (contrariamente a quanto accade nel regime dichiarativo, la terza tipologia di regime fiscale disponibile in Italia).
Come funziona la tassazione del risparmio gestito?
La tassazione nel risparmio gestito funziona in modo simile al risparmio amministrato.
Anche qui, il gestore del fondo calcola e paga le tasse direttamente per conto tuo su tutti i guadagni realizzati.
La differenza sostanziale tra regime amministrato e gestito sta nel fatto che nel regime gestito alla fine dell’anno si fa sempre un computo delle tasse.
Se al 31 dicembre i tuoi investimenti valgono più di quanto valevano al 1° gennaio, ecco che devi pagare le tasse.
Al contrario, con il risparmio amministrato paghi le tasse solo nel momento in cui effettivamente vendi uno strumento (o ricevi una cedola o un dividendo). Questa differenza fiscale tra risparmio gestito e amministrato è molto importante per poter innescare l’effetto interesse composto, che determina la crescita esponenziale del capitale.
Conclusioni: Differenze tra Risparmio Amministrato e Gestito
Il risparmio amministrato e il risparmio gestito sono due modalità di gestione degli investimenti che si differenziano principalmente per il grado di controllo che l’investitore ha sulle proprie risorse finanziarie.
Con il regime amministrato l’investitore mantiene il controllo diretto sulle decisioni di investimento. Pur avendo il supporto di una banca o di una società di gestione, ogni operazione deve essere approvata dall’investitore stesso. Questo metodo offre maggiore flessibilità, ma richiede tempo e conoscenze specifiche
Al contrario, nel risparmio gestito, un gestore professionista prende tutte le decisioni relative agli investimenti, basandosi su una strategia definita in base ai tuoi obiettivi e al tuo profilo di rischio.
Entrambi i regimi di solito operano sotto il regime fiscale sostitutivo, dove le tasse sui guadagni (standard al 26%, o al 12,5% per specifici prodotti finanziari come i titoli di stato) sono gestite e versate dalla banca o dal gestore.
La differenza sostanziale però sta nel fatto che nel regime amministrato paghi le tasse solo quando generi una plusvalenza. Quindi potenzialmente potresti non pagare tasse per decenni se non vendi.
Al contrario, con il regime gestito paghi le tasse al 31/12, a prescindere dalle operazioni eseguite dal gestore del tuo investimento.
In conclusione, la scelta tra risparmio amministrato e gestito dipende dalle preferenze personali dell’investitore, dal tempo che può dedicare alla gestione degli investimenti, dalla sua tolleranza al rischio, e dal desiderio di controllo diretto o di comodità nella gestione del proprio portafoglio.
In entrambi i casi, è importante possedere le competenze finanziarie di base e conoscere come funziona un portafoglio d’investimento.
Se vuoi approfondire ti invito quindi a leggere la nostra guida sull’argomento: