ETF a replica fisica o sintetica | Cosa scegliere?

Meglio ETF a replica fisica o a replica sintetica? Quali sono le differenze in termini di rischio?

Perchè esistono ETF a replica fisica e sintetica?

Per comprendere al meglio le differenze tra un ETF a replica fisica ed un ETF a replica sintetica dobbiamo partire dalla definizione di ETF.

Un Exchange Traded Fund (ETF) non è altro che uno strumento che investe in strumenti finanziari come azioni e obbligazioni secondo una “ricetta” predefinita. Questa ricetta è data dall’ indice di riferimento o benchmark.

Per esempio l’S&P500 è composto dalle 500 aziende più importanti del mercato americano.

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Questo vuol dire che se investi in un ETF sul S&P500 l’emittente dovrà acquistare azioni di tutte queste 500 aziende. Ma non solo. Come ti ho raccontato nella guida agli ETF di Investimi, l’indice viene “aggiornato” circa ogni trimestre secondo i parametri stabiliti per la definizione dell’indice. Di conseguenza i gestori dell’ETF devono continuamente vendere e acquistare quote delle aziende sottostanti (nel caso di ETF azionari) o le obbligazioni (nel caso di ETF obbligazionari).

Come puoi immaginare, questo comporta dei costi. Come per noi investitori privati, anche le grandi banche devono pagare delle commissioni per ogni movimento che fanno.

Immagina quindi di dover comprare e vendere quote di tutte le 500 aziende dell’S&P500 ogni singolo quarter. Ecco tutti questi movimenti hanno un costo per il gestore dell’ETF. Costo che alla fine viene rigirato su di te, sotto forma di TER (Total Expense Ratio).

Essendo questi costi legati alle transazioni che le banche devono fare per muovere il capitale in gestione, puoi immaginare anche te che i costi per investire nel mercato americano, per esempio, sono ben diversi dai costi per investire in mercato super di nicchia, come per esempio qualche mercato di un paese in via di sviluppo. Essendo il mercato del paese in via di sviluppo, appunto in via di sviluppo, ci sono molte inefficienze che determinano un aumento dei costi di transazione. Tutto questo appunto si riflette sul costo dell’ETF stesso.

Perchè ti sto dicendo questo? Tutto questo ci aiuta a rispondere alla domanda iniziale: Perché esistono ETF a replica fisica e sintetica?

Gli ETF a replica fisica e sintetica sono stati creati per minimizzare i costi di gestione degli ETF e quindi ridurre il Total Expense Ratio (TER).

Ora che abbiamo visto perché esiste questa distinzione, andiamo ad analizzare le differenze tra ETF a replica fisica e replica sintetica.

ETF a Replica Fisica

Negli ETF a replica fisica il gestore acquista effettivamente le azioni o le obbligazioni o gli altri prodotti finanziari presenti nell’indice.

Gli ETF a replica fisica si distinguono in:

  • ETF a replica fisica totale
  • ETF a replica fisica con campionamento

ETF a replica Fisica Totale

Negli ETF a replica Fisica Totale il gestore acquista effettivamente tutti gli strumenti finanziari indicati nell’indice.

Per esempio, nel caso di un ETF a replica totale sul FTSE MIB 40, il gestore acquisterà tutti e 40 i titoli presenti nell’indice FTSE MIB 40.

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ETF a replica Fisica con Campionamento

Negli ETF a replica Fisica con Campionamento il gestore acquista solo un subset degli strumenti finanziari indicati nell’indice.

Prendiamo l’esempio di un ETF indicizzato MSCI World, SWDA, uno degli ETF più famosi. L’indice MSCI World impone di investire in circa 2000 aziende di tutti i Paesi Sviluppati. Come puoi immaginare continuare a vendere e acquistare tutte queste azioni dai vari mercati può essere costoso. Ecco perchè SWDA è un ETF a replica Fisica con Campionamento ed investe solamente nelle azioni principali presenti nell’indice, trascurando alcune delle aziende presenti nell’indice.

ETF a Replica Sintetica

Gli ETF a Replica Sintetica utilizzano dei derivati, detti Swap, per riprodurre l’andamento dell’indice di riferimento.

Di fatto quindi se acquisti quote di un ETF a replica sintetica non acquisti veramente delle azioni o delle obbligazioni, ma acquisti quote di un contratto. Come vedremo poi in realtà questo contratto si basa comunque su un sottostante, ma molto probabilmente questo sottostante non saranno le azioni o le obbligazioni presenti nel benchmark.

Per comprendere meglio andiamo a vedere come funziona un contratto swap.

Cosa è un contratto swap?

I contratti swap sono contratti per cui due parti che si impegnano a scambiarsi una determinata cosa in un determinato momento. La parte A del contratto si impegna a scambiare una quantità costante della cosa, mentre la parte B si impegna a scambiare una quantità variabile della cosa. Questa quantità variabile è legata per esempio a:

  • tassi di interesse (LIBOR o Euribor)
  • tasso di cambio monetario

Se non ti è chiaro, non preoccuparti, quello che ti basta sapere è che un contratto swap è un derivato che ti permette di riprodurre l’andamento di qualcosa che varia nel tempo.

Ora probabilmente ti starai chiedendo, ma se è un contratto derivato, allora gli ETF a replica sintetica sono pericolosi?

Quali sono i rischi della replica sintetica?

Come abbiamo visto, un contratto Swap presuppone un flusso di capitale da una società A ad una società B. Nel caso specifico, dal gestore dell’ETF ad una banca. Cosa succede quindi se la banca con cui è stato firmato il contratto swap fallisce?

Stiamo parlando del famoso rischio di controparte. Cosa accade alle nostre quote di ETF sintetico se la controparte fallisce?

Nella maggior parte dei casi il capitale viene rimborsato. Infatti le quote di ETF sintetico sono “assicurate” da un collaterale il cui valore è paragonabile a quello delle quote stesse. Nel caso di fallimento dell’ETF sintetico il collaterale viene utilizzato per rimborsare gli investitori.

Quali sono le differenze tra ETF a replica fisica o sintetica?

Negli ETF a replica fisica, siano essi a replica totale o a campionamento, il gestore acquista effettivamente il sottostante indicato nel benchmark. Al contrario un ETF a replica sintetica sfrutta contratti swap per riprodurre l’andamento del benchmark.

Meglio ETF a replica fisica o sintetica?

A parità di costi, gli ETF a replica fisica sono quasi sempre da preferire. Tuttavia, come abbiamo visto, gli ETF a replica sintetica hanno generalmente costi minori. Quindi purtroppo non esiste una risposta definitiva. 

Se le differenze in termini di costi sono molto significative potrebbe avere senso assumersi il rischio di controparte e scegliere un ETF a replica sintetica.

Se le differenze in termini di costi sono limitate, allora può avere più senso preferire un ETF a replica fisica.

Personalmente, io cerco sempre di preferire ETF a replica fisica visto che sono strumenti finanziari più semplici e non aggiungono complessità ai mercati.

 ETF a replica fisica e sintetica – Conclusioni

Gli ETF a replica fisica totale investono in tutti gli strumenti indicati nel benchmark

Gli ETF a replica fisica a campionamento cercano di riprodurre l’andamento del benchmark investendo solo in un “subset”, un campione, degli strumenti finanziari indicati nel benchmark.

Gli ETF a replica sintetica investono in contratti swap con lo scopo di riprodurre l’andamento del benchmark.

Gli ETF sintetici sono più rischiosi perché presentano il rischio fallimento della controparte, però godono generalmente di efficienze che permettono di avere costi (TER) più bassi.

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