TASSE sulle CRIPTOVALUTE in Italia| Quanto si paga?

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Vanno dichiarati i Bitcoin e le altre Crypto? Quando e quante tasse devi pagare?

La tassazione delle criptovalute è un tema delicato e

Ho deciso quindi di fare una ricerca un po’ approfondita sull’argomento… e questo articolo ti voglio riassumere e spiegare in termini non avvocatesi quello che ho scoperto.

Non dovrei neanche dirtelo, ma meglio essere sicuri. Non sono un commercialista e non conosco la tua situazione, quindi rivolgiti ad un esperto per ricevere informazioni più specifiche (commercialista ,CAF, servizio clienti del tuo broker).

Ti riporto qui sotto un ottimo video che ho trovato su Youtube che riassume bene i concetti. Se preferisci una versione “semplificata” ma con più informazioni ti invito a continuare a leggere.

PS: alla fine dell’ articolo troverai anche un altro video che approfondisce un po’ di più altri aspetti fiscali. Anche per questo video vale lo stesso: ho riassunto e semplificato tutto nel testo.

Come e quante tasse sulle criptovalute devi pagare in Italia?

La prima domanda da porsi prima di andare avanti è:

Sei sicuro che stai investendo in crypto e non in qualcosa di simile che ne imita solamente l’andamento?

Se non sei sicuro di questa risposta ti consiglio di leggere questo articolo che ti spiega le varie modalità con cui è possibile che tu abbia investito in crypto.

Come COMPRARE CRIPTOVALUTE in sicurezza | Mini guida

Infatti ogni giorno vengono creati nuovi prodotti finanziari (molti dei quali sono derivati) che non investono realmente nella criptovaluta ma ne mimano solamente l’andamento.

Quindi prima di procedere è fondamentale che tu sia sicuro di quello che possiedi. Se si tratta di uno strumento finanziario e non della valuta in sé, tutto quello che leggerai in questo articolo non ti servirà a nulla visto che devi approfondire la tassazione degli strumenti finanziari, non delle criptovalute. Se è così ti invito a leggere questo articolo:

Quanto si paga di tasse sugli investimenti finanziari?

Se invece stai muovendo i primi passi nell’ambiente e stai semplicemente cercando informazioni sull’argomento, potrebbero interessarti questi articoli:

Concentriamoci ora sulla tassazione delle criptovalute.

In Italia, la tassazione delle criptovalute è stata regolamentata dalla Legge di Bilancio 2023. In questa legge di bilancio sono state stabilite le linee guida sulla tassazione delle criptovalute. Vediamo in breve cosa dice questa legge:

  • Le plusvalenze (ovvero i guadagni) derivanti dalla vendita o dallo scambio di criptovalute sono soggette a un’imposta sostitutiva del 26%, al pari degli altri strumenti finanziari.
  • Il semplice possesso di criptovalute determina automaticamente tassazione: il momento della tassazione è quello del capital gain effettivo (cioè alla vendita della criptovaluta)
  • Al di sotto della soglia di 2.000€ di plusvalenze nel periodo d’imposta, le plusvalenze non hanno rilevanza fiscale
  • Per chi non ha mai dichiarato le crypto al fisco è previsto un rientro facilitato a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva del 3,5%, cui va aggiunto lo 0,5% per ogni anno non dichiarato dal 2021

Investire in Crypto con un intermediario italiano

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Se stai investendo in criptovalute attraverso un broker italiano che fa da sostituto di imposta (ossia si occupa di tutte le questioni burocratiche e fiscali) sei fortunato perchè la tua vita sarà molto facile.

Non dovrai fare nulla. L’intermediario si occuperà di tutto al posto tuo!

Se non sei sicuro se il tuo intermediario fa o meno da sostituto di imposta puoi controllare se da qualche parte c’è scritto che sei in regime amministrato o in regime gestito. Se è così sei a posto.

Se hai ancora dubbi ti consiglio di contattare il servizio clienti e assicurarti di questa cosa. Un modo per essere sicuro di aver rispettato tutti gli obblighi fiscali.

Il fisco non accetta un “non lo sapevo” come risposta.

Se non ti trovi in questa situazione continua a leggere perchè scopriremo se vanno dichiarate ed eventualmente quante tasse devi pagare sulle criptovalute.

Dove vanno dichiarate le criptovalute?

  • Le cripto-attività devono essere indicate nel Quadro RW della dichiarazione dei redditi123.
  • Nella colonna 3 “codice individuazione bene” del Quadro RW, deve essere inserito il codice 14, che si riferisce ad altre attività estere di natura finanziaria e valute virtuali2.
  • Gli eventuali redditi prodotti devono essere indicati nel Quadro RT3.

Quando devo iniziare a dichiarare le mie criptovalute?

Come abbiamo visto le criptovalute vanno sempre dichiarate in dichiarazione dei redditi. Se non hai mai fatto la dichiarazione dei redditi sappi che si fa sempre l’anno successivo rispetto ai redditi da dichiarare.

Per esempio, se nel 2023 hai fatto qualcosa che ti richiedeva di fare la dichiarazione dei redditi, la dichiarazione effettiva (compilare moduli e scartoffie) devi farla nel 2024.

Quindi se nel 2023 hai posseduto delle crypto devi fare la dichiarazione dei redditi nel 2024.

Cosa succede se ho più conti crypto?

Se le tue criptovalute sono distribuite su più conti sei costretto a pagare le tasse nel momento in cui il totale supera la soglia di 51.645,69€ per 7 giorni consecutivi di cui ti parlavo prima.

Cosa succede se ho più criptovalute?

Se possiedi più crypto (es Bitcoin, Ethereum, Bitcoin cash, Dogecoin, Litecoin ecc), anche se distribuiti su più conti, e delle altre valute estere, anche su più conti, devi comunque fare la somma di tutto. Se la plusvalenza supera la franchigia di 2.000 dovrai iniziare a pagare la tassa sulla plusvalenza realizzata.

Quante tasse devo pagare sulle crypto?

Nel caso tu sia costretto a pagare le tasse sulle plusvalenze, viene applicata un’imposta sostitutiva del 26%. Quindi se hai acquistato 100.000 euro di Ethereum, e dopo tot lo hai rivenduto a 150.000€ dovrai pagare il 26% sui 50.000€ di plusvalenza che hai ottenuto.

Devo pagare l’IVAFE sulle criptovalute?

L’IVAFE è l’equivalente dell’imposta di bollo sugli investimenti e le attività finanziarie all’estero. Se gestisci le tue criptovalute o NFT tramite un intermediario straniero, sei tenuto a pagare l’IVAFE sulle criptovalute (pari allo 0,2% del controvalore della criptovaluta).

Qual è il codice di individuazione bene per le criptovalute?

Il codice di individuazione del bene per le criptovalute è il 14: “Altre attività estere di natura finanziari

Tasse sullo STAKING di criptovalute

Lo staking funziona un po’ come un conto deposito tradizionale, solo che invece di bloccare moneta FIAT (gli euro) blocchi criptovalute.

Se vuoi scoprire di più come funziona lo staking e quanto si può guadagnare con questa attività ti invito a leggere questo articolo sul blog di Investimi:

“Conti deposito” criptovalute | Convengono? Sono sicuri?

Andiamo ora a rispondere alla domanda: quante tasse si pagano sullo staking di criptovalute?

I guadagni ottenuti dallo staking di criptovalute in Italia sono equiparati a redditi da capitale e quindi sono soggetti ad una tassazione del 26%.

Facciamo un esempio (semplificato, assumendo che il valore della crypto rimanga invariato): metti 1000€ di Ethereum in staking per 1 anno con un rendimento del 10% annuo. Dopo un anno avrai guadagnato 100€ (il 10% di 1000€). Questi 100€ saranno tassati come redditi da capitale, quindi al 26%. Di conseguenza il tuo guadagno netto sarà pari a 74€.

Attento però.

Nella realtà anche il valore della criptovaluta oscilla, e quindi oltre alle tasse sullo staking potresti essere chiamato a pagare anche delle tasse sull’aumento del valore della criptovaluta.

Ed in questo caso si applicano i ragionamenti che ti ho presentato nella prima parte di questo articolo!

Tasse sulle Criptovalute – Conclusioni

Il 2023 ha segnato un anno di svolta per la tassazione delle criptovalute. Ad oggi, le criptovalute sono soggette ad una tassazione del 26% sulle plusvalenze, con una franchigia di 2.000€.

Questo vuol dire che se in un anno realizzi meno di 2.000€ in plusvalenze non devi pagare alcuna tassa su queste plusvalenze.

Attenzione però che rimane l’obbligo di dichiarazione e, nel caso tu detenga le tue criptovalute all’estero, anche l’obbligo di pagamento dell’IVAFE.

Per quanto riguarda lo Staking invece, si applica una tassazione del 26% su tutte le rendite generate tramite questa attività.

Spero che questo articolo ti abbia aiutato a capire un po’ meglio come funziona la tassazione sulle criptovalute! Se hai ancora qualche dubbio ti invito a lasciare un commento qui sotto e farò del mio meglio per rispondere alla tua domanda!

Ciao e al prossimo articolo!

Matteo

4 commenti su “TASSE sulle CRIPTOVALUTE in Italia| Quanto si paga?”

  1. Ciao, sto iniziando ora a capire il mondo delle crypto…la mia domanda è: se la giacenza nel wallet è superiore a 51.645,69 ma ci rimangono per meno di 7 giorni consecutivi, perché tolgo prima un importo tale da portarlo al di sotto della soglia dei 51.645,69 euro, ( per togliere intendo convertirlo in euro e versarlo sul c/c bancario), devo cmq pagarci il 26%???
    Grazie!

    1. Ciao Luca, premetto che non sono un commercialista (quindi se vuoi avere una risposta definitiva e un’analisi della tua situazione specifica ti consiglio di rivolgerti ad uno specialista).
      Fatta questa importante premessa, come detto nell’articolo, se il valore totale del tuo portafoglio di valute straniere (tra cui anche le Crypto) scende al di sotto del limite di 51.645,69 entro i 7 giorni non dovresti essere costretto a pagare le tasse sul capital gain.

  2. Buona sera, in ogni caso non più del 26% dobbiamo pagare anche se si hanno 200.000 sui wallet? Cioe’ non piu’ di 52.000 allo stato o puo’ anche aumentare fino al 43%?

    1. Matteo Todeschi

      Ciao Vittoria,
      Ho recentemente aggiornato l’articolo con la nuova normativa, fammi sapere se ti è più chiaro 🙂
      Matteo

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