Investire tramite Crowdlending: tutto quello che devi sapere prima di iniziare
Come funziona il Crowdlending? Quali sono i rischi ed rendimenti che ci si può aspettare? Quante tasse bisogna pagare sui rendimenti? Quali sono le migliori piattaforme per investire con il Crowdlending?
In questo articolo risponderemo a tutte queste domande. Ma prima, iniziamo con il capire esattamente cos’è il Crowdlending.
Cos’è il Crowdlending?
Il Crowdlending, in italiano, prestito dalla folla, è uno strumento di investimento che consiste nel prestare capitali a persone o attività.
Lo scambio generalmente non è diretto, cioè non c’è contatto diretto tra debitore e creditore. Di solito il prestito viene erogato attraverso un intermediario, la piattaforma di Crowdlending.
Nella maggior parte dei casi, la piattaforma di Crowdlending si avvale di società terze dette “Loan Originator”.
I Loan Originator “creatori di prestito”, sono istituzioni finanziarie che si occupano di acquisire richiedenti per le loro condizioni di prestito. Stipulano accordi con le piattaforme per garantire un flusso di richiedenti.
I rendimenti legati all’investimento in Crowdlending variano a seconda del profilo di rischio assegnato al debitore a cui si decide di prestare denaro
Come funziona il Crowdlending?
Proviamo a fare un esempio pratico di Crowdlending.
Matteo ha bisogno di un prestito per finanziare la costruzione di un zona wellness nel suo hotel. La banca non è molto interessata a finanziare questo progetto visto che non lo ritiene un investimento saggio. Di conseguenza decide di accontentare in parte Matteo, offrendogli un finanziamento, ma con un tasso di interesse piuttosto alto.
Matteo, ha sempre ripagato i suoi debiti e sa che ce la farà anche questa volta. Sa di essere un buon debitore. Decide così di chiedere un prestito Crowdlending, per ottenere delle condizioni migliori. Dopo aver accettato le condizioni del prestito ed aver inviato tutti i documenti alla società che eroga il prestito, l’annuncio di richiesta di finanziamento di Matteo viene pubblicato. Dopo qualche settimana, decine di investitori hanno valutato positivamente l’offerta di Matteo. Hanno ritenuto il rendimento offerto dagli interessi sul debito di Matteo sufficienti a giustificare il rischio di default (incapacità di ripagare il debito) di Matteo.
Attenzione però.
Non tutti i debitori sono come Matteo.
In molti casi coloro che fanno richiesta di un prestito alle piattaforme Crowdlending sono pessimi debitori e sono ad alto rischio di default.
Ecco perché è fondamentale valutare bene a chi stiamo prestando i soldi e soprattutto diversificare molto.
Cosa vuol dire diversificare nel Crowdlending?
Diversificare vuol dire prestare soldi a molteplici soggetti.
Invece che prestare 1000€ ad un unico soggetto, prestare 100€ a 10 soggetti diversi. Il rendimento potrebbe essere lo stesso, ma le probabilità di perdere tutto il capitale sono decisamente inferiori.
Vista l’importanza del tema, penso sia importante approfondire ulteriormente la questione rischi legati al Crowdlending.
Rischi legati al Crowdlending
Come ti ho già anticipato nel capitolo precedente, esiste il rischio default del debitore. Matteo è sempre stato un buon debitore e ha la “fedina” da debitore completamente pulita. Il suo hotel lavora piuttosto bene, ha clienti fedeli e ogni tanto qualche turista lo scopre su Booking e prenota un weekend da lui. Tuttavia la zona in cui ha sede l’hotel di Matteo è un po’ fuori mano. E’ un po’ difficile da raggiungere e recentemente hanno realizzato dei nuovi appartamenti a basso costo che affittano come Airbnb. Inutile dire che da quando sono stati costruiti questi appartamenti. l’hotel di Matteo ha subito un duro colpo. E’ proprio per questo che Matteo ha chiesto il prestito Crowdlending. La zona wellness potrebbe rilanciare la sua attività e distinguerla dai semplici B&B.
Ottenuto il prestito dalla piattaforma Crowdlending, Matteo realizza effettivamente il suo progetto e costruisce la zona wellness nel suo hotel. Accade però una cosa che Matteo non aveva considerato. Ai suoi clienti storici non interessava la zona wellness, interessava semplicemente la tranquillità del posto. Il numero di turisti è effettivamente aumentato, ma non abbastanza da giustificare la spesa! L’hotel di Matteo fallisce e gli investitori che hanno prestato i loro soldi a Matteo tramite la piattaforma di Crowdlending perdono i loro soldi.
Questo è il rischio principale del P2P Lending. Tuttavia non è l’unico. La seconda tipologia di rischio è il default della piattaforma di Crowdlending. Molte piattaforme, specie se molto giovani, offrono rendimenti particolarmente alti per attirare più investitori e aumentare il loro market share. Per garantire questi rendimenti stratosferici agli investitori però la piattaforma ha 2 opzioni:
- ridurre il suo margine di profitto
- ridurre la qualità dei debitori e quindi aumentare il rischio
In entrambi i casi questo si traduce in un aumento dei rischi per l’investitore. Nel primo caso aumenta il rischio di default della piattaforma, nel secondo caso, il rischio di default del debitore. Attento perché non tutte le piattaforme di Crowdlending sono così trasparenti sui rischi legati ai debitori. Spesso ti vengono fornite delle informazioni, ma sono tutt’altro che complete ed in ogni caso, si sa, siamo umani. Quanti di voi leggono tutti i documenti prima di sottoscrivere un servizio? Ma non necessariamente pdf da 50 pagine. Neanche 2 righe. Ricevo ogni giorno richieste di condivisione dei fogli di calcolo che ho messo a disposizione gratuitamente nella sezione Risorse. Ho cercato di metterlo il più in evidenza possibile: bisogna scaricarli o fare una copia prima di poterli modificare. E ancora ogni singolo giorno ricevo le richieste degli utenti che vogliono modificare l’originale. Ti prego non farlo anche tu!
Scusa lo sfogo, questo era per dire che la maggior parte delle persone non legge.
E nel Crowdlending è particolarmente importante leggere!
Le normative che regolano la selezione dei debiti offerti agli investitori sono scarsissime se non assenti. Lo stesso vale anche per le piattaforme. Insomma il Crowdlending è ancora un po’ un Far West. Di conseguenza dubita delle piattaforme improvvisate e dei rendimenti fuori mercato. Se li offrono è molto probabile che ci sia qualcosa sotto. Anche se decidessi di dargli una possibilità, investi solamente una parte limitata del tuo capitale e soldi che sei pronto a perdere. Come dice Kevin O’Leary di Shark Tank, mai investire oltre il 5% del proprio portafoglio in un unico investimento.
Rendimenti Crowdlending
I rendimenti del Crowdlending dipendono principalmente da 2 parametri:
- dal profilo di rischio del richiedente
- dalla durata del prestito
Peggiore è il rating assegnato al debitore, maggiore sarà il rendimento offerto, dato che sarà maggiore anche il rischio di default (quindi di perdere parte o l’intero capitale)
Maggiore è la durata del prestito maggiore dovrà essere il rendimento offerto.
In base al profilo di rischio del richiedente e alla durata del prestito, i rendimenti del Crowdlending possono variare dal 3% a quasi il 20% all’anno.
Tasse sui guadagni da Crowdlending
Quando e quante tasse si pagano sul P2P Lending?
I guadagni da Crowdlending vanno sempre dichiarati in dichiarazione dei redditi sotto la voce: redditi da capitale. In quanto tali, sono tassati al 26%.
Se ti stessi chiedendo se c’è una soglia minima entro la quale puoi non dichiarare queste rendite, mi dispiace deluderti ma la risposta è “No”. Questa tipologia di redditi deve sempre essere dichiarata (di solito con 730, Modello Unico).
In alcuni casi questo non è necessario. Anzi in realtà c’è solo un caso in cui poi non dichiarare i guadagni da Crowdlending: quando la piattaforma fa da sostituto d’imposta. Se non sai se la piattaforma di Crowdlending che hai scelto o che sceglierai fa o meno da sostituto d’imposta devi informarti sul regime fiscale utilizzato, se regime dichiarativo o regime amministrato.
Nel caso la piattaforma di Crowdlending utilizzi il regime dichiarativo dovrai provvedere tu a dichiarare i tuoi guadagni.
Nel caso la piattaforma di Crowdlending utilizzi il regime amministrato invece non dovrai pensare a nulla perchè sarà la piattaforma stessa a gestire tutti gli aspetti fiscali al tuo posto. Quello che riceverai sarà già “pulito” dalle tasse.
Per controllare se la piattaforma può fare da sostituto d’imposta puoi usare un semplice trucco.
Se la società non ha alcuna sede in Italia, hai la ragionevole certezza che non farà da sostituto d’imposta.
Infatti per poter fare da sostituto d’imposta è necessario che la società abbia almeno una sede legale in Italia.
Come scoprirai ben presto la maggior parte dei broker Crowdlending non hanno sede in Italia di conseguenza, in quasi tutti i casi, dovrai applicare il regime dichiarativo e quindi provvedere tu stesso alla dichiarazione dei redditi.
Tipi di Crowdlending
Crowdlending è un termine piuttosto generale, visto che appunto indica semplicemente il fatto che il prestito è erogato da più individui.
Per questo il termine presenta più sottocategorie. Le due principali sono:
- il peer to peer lending
- il peer to business lending
Il peer to peer lending (P2P Lending) è un prestito tra pari: dei privati cittadini che prestano soldi ad un altro privato cittadino.
Nell’uso più comune però il termine Crowdlending viene utilizzato come sostituto del peer to business lending: dei privati cittadini che prestano soldi ad un attività.
Il peer to business lending si distingue a sua volta in:
- crowdlending aziendale – il capitale serve a finanziare un business o un’attività
- crowdlending immobiliare – il capitale serve a finanziare un investimento immobiliare
- crowd factoring – il capitale serve a pagare i debiti di un’attività
Quali sono le migliori piattaforme per investire nel Crowdlending?
Le migliori piattaforme per investire con il Crowdlending sono:
DEBITUM-NETWORK | Debitum Network è una piattaforma di Crowdlending che si occupa di Refinancing di medie e piccole attività. |
ENER2CROWD | Ener2Crowd è la piattaforma Italiana di energy crowdfunding. Investi e guadagna costruendo un futuro migliore con green economy, rinnovabili ed efficienza energetica. |
EVENFI | EvenFi è la piattaforma regolamentata di crowdlending peer-to-peer che collega PMI di valore, interessate a finanziare i propri progetti di crescita, a finanziatori privati. |
NIBBLE | Nibble non è un marketplace, ma una piattaforma della holding internazionale IT Smart Finance per investire nei prestiti che vengono concessi dalle società. |
OCTOBER | Finanzia in modo semplice e rapido ogni momento chiave della crescita della tua impresa. |
PREPAY | Vuoi investire nel settore energetico ed immobiliare a partire da soli 250€? Iscriviti subito! Grazie all’Ecosistema Prepay otterrai un rendimento fino al 15% annuo. |
Alternative al Crowdlending
Il Crowdlending rientra nella classificazione degli investimenti alternativi insieme a:
- P2P Lending – Prestito da privato a privato
- Crowdfunding – Investimento in quote di aziende o startup
- Crowdfunding Immobiliare – Investimento in quote di progetti immobiliari
Investire con il Crowdlending – Conclusioni
Il Crowdlending è un metodo di investimento alternativo ai classici investimenti sui mercati finanziari e immobiliari. Fare Crowdlending vuol dire prestare soldi privati ( in questo caso si parla di P2P lending) o tra privati e società in cambio di un interesse.
Questo tasso di interesse oscilla generalmente tra il 3 ed il 20% ed è tanto alto quanto più alto è il rischio di default del soggetto a cui si presta il denaro e quanto più lungo è il periodo per cui si concede il prestito.
Valutare questi aspetti è fondamentale perché solitamente i soggetti a cui si prestano i soldi tramite crowdlending sono soggetti che hanno provato ad accedere al credito in banca ma che gli è stato negato. Di conseguenza il crowdlending è piuttosto rischioso. Per mitigare questi rischi conviene diversificare i propri investimenti suddividendo il proprio capitale e distribuendolo su prestiti a diversi soggetti.
Essendo la maggior parte delle piattaforme di Crowdlending di origine straniera e senza sede in Italia, solitamente si è costretti ad adempiere agli obblighi fiscali in prima persona, dichiarando i guadagni nel 730. I guadagni da Crowdlending sono inquadrati come redditi da capitale e sono quindi tassati al 26%.
A livello di gestione del portafoglio di investimento, il Crowdlending è classificato come un investimento alternativo, insieme a:
- P2P Lending
- Crowdfunding
- Crowdfunding Immobiliare
Se vuoi scoprire di più sugli investimenti alternativi ti invito a leggere questo articolo: