Cos’è il WEB 3.0 e come investirci
Cos’è il Web 3.0?
Questa parola è sulla bocca dei principali addetti di settore. La sfoderano come se il suo significato fosse ovvio. Probabilmente non sanno che le persone normali non sapevano neanche che siamo passati dal Web 1.0 e dal Web 2.0! Figurati se sanno cos’è questo Web 3.0.
In questo articolo partiremo proprio da questo punto. Risponderemo a queste 2 domande:
- Cos’è il Web 3.0?
- Come possiamo anticipare il mercato e investire nel Web 3.0 prima che arrivino tutti?
Non perdiamo altro tempo. Diamo una risposta definitiva alla prima domanda.
Cos’è il Web 3.0
Il Web3, noto anche come Web 3.0, è l’evoluzione dello stato attuale della rete (Web 2.0).
In questa evoluzione del web, Internet è completamente decentralizzato e basato su registri blockchain.
Questa è definizione “formale” di Web 3.0. Ora cerchiamo di capire un po’ meglio di cosa si tratta.
Per capirlo ci conviene partire dal concetto di Web 1.0 e Web2.0. Prima di procedere però vorrei farti leggere questa citazione di Reed Hastings, fondatore e CEO di Netflix. In questa citazione troverai un primo metodo di classificazione di Web1.0, Web2.0 e Web3.0.
«Web 1.0 was dial-up, 50k average bandwidth, Web 2.0 is an average 1 megabit of bandwidth and Web 3.0 will be 10 megabits…”
In altre parole:
Web 1.0 = larghezza della banda media 50 kilobit
Web 2.0 = larghezza della banda media 1 megabit
Web 3.0 = larghezza della banda media 3 megabit
Questa è una prima differenza tra i 3 livelli di web, la velocità della connessione!
Andiamo però a vedere più nello specifico cosa comportano queste differenze “tecnologiche” nell’utilizzo della rete da parte dei creators e dei consumatori.
Cos’è il Web 1.0
Con Web 1.0 ci si riferisce al periodo in cui internet era ancora agli albori (dal 1991 al 2004).
In questa fase la maggioranza degli utenti di Internet erano esclusivamente consumatori di contenuti. Internet era lento ed accessibile a pochi. Vista la lentezza delle connessioni, la maggior parte dei siti web erano pagine statiche che mostravano contenuti dal file system del server o da un database.
Cos’è il Web 2.0
L’evoluzione del Web 1.0 è il Web 2.0 (dal 2004 ai giorni nostri). Il Web 2.0 si basa sull’idea del “web come piattaforma di condivisione”. La rete è più diffusa e più veloce. Chiunque può produrre e pubblicare contenuti senza competenze tecniche specifiche.
Molti più utenti di Internet producono contenuti, che caricano su servizi di social network, blog o siti Web (proprio come Investimi!). E’ possibile consumare foto, video e immagini ovunque, da mobile, grazie agli smartphone e alla rete 4G e 5G.
Web 3.0 vs Web 2.0
Ora che abbiamo visto cosa si intende per Web 2.0 possiamo comprendere meglio cos’è il Web 3.0. La differenza sostanziale tra Web 2.0 e Web 3.0 sta nel fatto che il Web 2.0 è “controllato” dai grandi Giganti Tech come Apple, Google, Facebook e Microsoft.
Nel Web 3.0 il web si appoggerà alla blockchain e non avrà intermediari.
Nel Web 3.0 gli utenti navigheranno la rete in forma “anonima” e rimarranno custodi dei loro dati. Se decideranno di condividerli potranno eventualmente condividere parte dei guadagni ottenuti dall’utilizzo dei loro dati.
Web 3.0 VS Web 3.0 semantico
Attento! Al momento c’è un po’ di confusione sull’utilizzo del termine Web 3.0. Infatti, insieme al concetto che ti ho appena presentato, si sta diffondendo anche il concetto di Web 3.0 semantico, che non ha nulla a che fare con il Web 3.0 “crypto” e “blockchain”.
Il Web semantico è un metodo di costruzione dei contenuti Web che permette agli algoritmi di comprendere l’argomento e la funzione di una determinata pagina web.
Benché sia sicuramente una cosa interessante, in questo articolo ci concentreremo principalmente sull’altra tipologia di Web 3.0.
Investire nel WEB 3.0
Se il tuo obiettivo è investire nel Web3.0 hai diverse possibilità:
- investire in singoli progetti crypto che sviluppano il Web 3.0
- investire in azioni di società quotate che sviluppano progetti crypto
- investire in azioni di società quotate che operano in mercati legati al Web
- investire in criptovalute
Investire in progetti crypto che sviluppano il Web 3.0
Il primo modo per investire nel Web 3.0 è investire in “startup” crypto. Ossia investire in singoli progetti di avanguardia che cercano di sfruttare le crypto e la blockchain per realizzare progetti web decentralizzati.
Siamo ancora agli albori della tecnologia quindi la maggior parte di questi progetti sono ancora di piccole dimensioni. Il rischio quindi è di investire in qualcosa senza un futuro. Come quando si investe in startup “tradizionali”, il rischio di perdere il capitale è molto alto. Diversificare e investire su molti progetti diversi è la chiave per ridurre il rischio di perdere tutto il tuo capitale. In ogni caso però assicurati di investire solamente soldi che sei pronto a perdere! Non mettere a rischio il tuo benessere per una scommessa. Se andrà bene potrai anche diventare ricco, ma se andrà male correrai il rischio di diventare povero.
Sei pronto a correre questo rischio?
Mi auguro che la risposta sia “no”.
E se la tua risposta è “no”, ti invito a leggere gli altri metodi per investire sul Web 3.0.
Investire in azioni di società quotate che lavorano alla blockchain
Un’alternativa all’investimento piccole aziende o in piccoli progetti sul Web 3.0 è l’investimento in azioni di società quotate che operano sullo stesso mercato.
Investire in società quotate offre sicuramente un livello di tutela di tutt’altro livello. Le società quotate devono depositare e pubblicare i bilanci ogni 3 mesi e sono sottoposte a continue revisioni da parte degli organi di supervisione dei mercati.
L’investimento in aziende quotate ha anche il grande vantaggio di assicurare una certa liquidità dell’investimento. In altre parole, se le cose dovessero andare male, o straordinariamente bene, potrebbe essere molto più facile convertire le tue azioni in euro o dollari.
Tuttavia, anche in questo caso, a meno che tu non decida di investire nei soliti giganti tech, è probabile che dovrai diversificare il tuo investimento (anzi ti consiglio di farlo in ogni caso! Kevin O’Leary di Shark Tank suggerisce mai più del 5% in un unico asset). Sono sicuro quindi che la prossima soluzione ti sembrerà molto interessante.
Investire in fondi sulla blockchain
Se non vuoi correre il rischio di “scommettere sul cavallo vincente”, allora probabilmente puoi associarti all’ippodromo.
Cosa voglio dire con questa metafora?
Che invece che scommettere sulla singola criptovaluta, sul singolo progetto o sulla singola azienda, puoi investire su tutte le migliori aziende. In altre parole investire su tutto il mercato blockchain.
Come abbiamo visto, un modo facile per investire sulla crescita del Web 3.0 è investire in aziende quotate. Il problema è che devi essere in grado di stimare il fair value delle azioni dell’azienda. Ossia devi analizzare il bilancio e stabilire, base allo stato attuale e alle tue stime di crescita, un prezzo ragionevole per le azioni. Se il valore delle azioni che hai stimato è maggiore del prezzo attuale a cui le azioni sono scambiate allora avrà senso acquistarle.
Altrimenti dovrai aspettare che il prezzo di quotazione si allinei con il valore che hai stimato.
Se non ti senti pronto a fare tutto questo (te lo assicuro non ci si può improvvisare analisti finanziari!), allora probabilmente è meglio che lasci stare. Investire basandosi sulle emozioni o sulla presunzione di sapere che il prezzo aumenterà è uno tra i principali errori che gli investitori commettono.
Per fortuna, ad un problema si trova sempre una soluzione quando ci sono di mezzo i soldi.
Recentemente infatti sono state creati dei fondi (detti Exchange Traded Funds, ETF) che investono in aziende che lavorano sulla blockchain. Acquistando quote di questi fondi acquisterai automaticamente azioni delle migliori aziende che utilizzano la blockchain o lavorano proprio sulla tecnologia blockchain. Se ti interessa ho scritto un articolo a riguardo:
Investire tramite ETF sulle Criptovalute e sulla Blockchain
Investire in azioni di società quotate che operano in mercati legati al Web
Finora abbiamo parlato di investire in startup, progetti e società quotate che realizzeranno l’architettura del Web3.0. Tuttavia, oltre all’architettura però serviranno anche una lunga serie di altri servizi:
- Intelligenza artificiale
- Cyber Security
- Data analysis
- Metaverso
- Chip e semiconduttori
- Telecomunicazioni
Tutti questi servizi “ausiliari” dovranno essere sviluppati e adattati alle necessità del Web 3.0. Di conseguenza è ragionevole aspettarsi che tutte le società che lavorano in questi settori cresceranno sensibilmente.
E dove c’è crescita c’è guadagno!
A proposito di crescita… non possiamo non citare le criptovalute tra gli strumenti per investire sul Web3.0
Investire in criptovalute
Come abbiamo il Web 3.0 si baserà sulla decentralizzazione della rete. E’ inevitabile quindi che le criptovalute giocheranno un ruolo centrale.
Tra queste, per come stanno ora le cose, quelle che godranno maggiormente dei vantaggi dell’avvento del Web 3.0 potrebbero essere:
Investire nel Web 3.0 – Conclusioni
Il Web 3.0 è la nuova generazione di interazione attraverso la rete internet. Internet veloce, accessibile ovunque e con servizi decentralizzati.
Il Web 3.0 si baserà sulla tecnologia blockchain e sulle criptovalute.
Di conseguenza il metodo più diretto per investire sul Web3.0 è investire in progetti crypto che si propongono come scopo quello di costruire l’infrastruttura per questa nuova forma di web. Spesso questi progetti hanno anche una loro criptovaluta di riferimento quindi un buon modo per investire in questi progetti è acquistare la criptovaluta stessa.
In alternativa, potresti investire in aziende più strutturate, per esempio le società quotate. I rendimenti potrebbero essere inferiori, ma il livello di sicurezza dato dal fatto che la società è quotata bilancia largamente il minor rendimento. Questa soluzione è valida sia che tu voglia investire in aziende che operano unicamente su progetti blockchain per lo sviluppo del Web 3.0, sia che tu scelga di investire in mercati “paralleli” come: Intelligenza artificiale, Cyber Security, Data analysis, Chip e Semiconduttori e Telecomunicazioni.
Se non ti senti in grado di valutare il fair value (il giusto prezzo di acquisto e vendita delle azioni) di un’azienda potresti valutare di investire in fondi che raggruppano le migliori aziende per ciascun settore.
Se questa soluzione ti sembra interessante ti consiglio di leggere questo articolo: