Investire in start up e PMI innovative: come fare, aspetti fiscali e agevolazioni
Hai scoperto che investire in start up innovative può darti ottimi vantaggi fiscali. Ora però ti stai probabilmente chiedendo:
- Come funzionano esattamente le agevolazioni fiscali per l’investimento in start up?
- Come faccio ad ottenere queste agevolazioni?
- Quali strumenti posso utilizzare per investire in startup?
Se sono queste le domande che ti stai facendo, sei nel posto giusto! In questo articolo risponderò proprio a queste domande. Ma non perdiamo altro tempo. Iniziamo!
Prima di tutto voglio essere sicuro che tu sia consapevole di cosa vuol dire fare un investimento in start up innovative.
Motivi per investire in start up innovative | Dettagli |
Rendimenti molto elevati | Fino al 25% medio annuo |
Obiettivi comuni | Sostegno allo sviluppo tecnologico e all’innovazione |
Agevolazioni fiscali | Detrazioni del 50% sulle imposte IRPEF |
Cosa vuol dire investire in start up innovative?
Investire in start up innovative vuol dire acquistare delle quote di una start up innovativa. E’ un po’ come investire in azioni di una società quotata, ma con una differenza molto importante: le società quotate sono appunto quotate e di conseguenza molto più regolamentate di una startup.
In generale comunque, il concetto di quote per una startup è molto simile a quello di una società quotata: Io, privato cittadino, credo nel tuo progetto e voglio acquistare una piccola parte della tua azienda (parte della tua equity) e dei tuoi profitti, in cambio del mio capitale.
Attenzione però, ci sono delle differenze importanti tra le quote di una start up e le azioni di una società quotata che devi assolutamente conoscere.
Differenza tra azioni di una start up e di una società quotata
La principale differenza tra le azioni di una società quotata in borsa e quelle di una start up, dal punto di vista di un investitore, è che appunto le azioni della società sono quotate, cioè scambiate sui mercati (cosiddetto mercato secondario).
Questo vuol dire che gli investitori di tutto il mondo possono, in qualunque momento, vendere e comprare le azioni della società al prezzo stabilito dal mercato.
Questo fa sì che l’investimento in società quotate risulti liquidabile praticamente in qualunque momento.
Se hai azioni Beyond Meat (se vuoi investire in start up e non la conosci, molto male!) e per qualunque ragione, domani vuoi liquidare il tuo investimento e “ritirare” i soldi, puoi farlo. Se utilizzi un broker online puoi farlo comodamente da casa con un semplice click. 2 secondi e hai i tuoi soldi sul conto.
Al contrario, nel caso di una startup, il tuo investimento sarà molto illiquido. Cioè sarà molto difficile trovare qualcuno disposto ad acquistare le tue quote. I metodi per liquidare il tuo investimento sono:
- vendere le tue quote a qualcuno che subentra al tuo posto (di solito fondi di investimento o altri investitori privati)
- l’azienda arriva a quotarsi in borsa (IPO)
Un’altra differenza che non devi assolutamente trascurare è il fatto che il prezzo delle azioni di una società quotata è più trasparente. Come detto, le azioni delle società quotate sono scambiate sui mercati. Questo vuol dire che a qualunque ora del giorno e della notte puoi conoscere il valore delle tue azioni.
Al contrario, il valore delle quote di una startup è molto meno trasparente ed immediato. Così come accade sui mercati il prezzo di una azione o di una quota è generalmente stabilito come l’ultimo prezzo a cui è stata scambiata l’azione. Il problema è che nel caso delle quote di una start up gli scambi sono veramente rarissimi e solitamente si concentrano solamente nei round di finanziamento. Quindi è molto più difficile stabilire l’andamento del valore delle delle nostre quote.
Ultimo, ma forse più importante: il rischio.
Le aziende quotate sono società solide (generalmente), con un business avviato e uno storico alle spalle. Una startup, specie se si tratta di una start up innovativa, è una realtà piccola, nuova, in cerca di un modello di business, o con un modello di business in evoluzione. Ha uno storico breve o quasi assente.
Il rischio legato ad un investimento in startup innovative è molto alto.
Perchè investire in start up innovative quindi?
(PS: ti consiglio di leggere in questo articolo se vuoi se vuoi investire senza rischi:
Investire senza rischi | Analisi e strumenti di investimento
Perché investire in start up innovative?
Ci sono 3 motivi per investire in una start up innovativa:
- i rendimenti molto interessanti (a doppia o tripla cifra)
- si ha un obiettivo condiviso
- i vantaggi fiscali (detraibilità dell’investimento)
I rendimenti dell’investimento in start up innovative possono essere enormi. Penso che tutti quelli che hanno investito nel Seed Round di Amazon ora abbiano una villa grande almeno 5 volte casa tua. Se la startup in cui hai investito viene acquistata da una grande società o arriva a quotarsi in borsa puoi quasi certamente contare su rendimenti a 3-4 cifre.
In questo articolo proposto da Forbes per esempio vengono citati rendimenti medi annui fino al 25% (con rendimenti fino al 200% in 3 anni e 500% in 10 anni, che vuol dire guadagnare 20.000€ in 3 anni, avendo investito 10.000€). Rendimenti decisamente interessanti!
La seconda ragione per investire in una start up innovativa è avere un obiettivo condiviso. Cosa voglio dire con questo?
Immagina di avere un amico con un’amputazione e di scoprire che c’è una startup che può creare una protesi su misura e con tutte le funzionalità di cui ha bisogno il tuo amico. Ecco ora entrambi avete l’obiettivo condiviso di migliorare la vita del tuo amico. Te per l’affetto verso il tuo amico. La start up per avere un cliente soddisfatto, crescere e fare soldi.
Il terzo e ultimo punto sono le agevolazioni fiscali per l’investimento in start up. Con l’avvento del Covid il governo Conte ha stanziato delle misure speciali per il supporto delle piccole-medie imprese e startup.
Visto che sono molto interessanti per noi investitori andiamo a scoprirle più nel dettaglio.
Agevolazioni per investimento in start up innovative
Come funzionano gli incentivi sull’investimento in start up e PMI?
Formalmente queste agevolazioni sull’investimento in start up innovative vengono definite: “incentivo per le persone fisiche che investono in startup e PMI innovative” e sono sono disciplinate dal Decreto interministeriale 28 dicembre 2020 “de minimis” (D.L. 34/2020, art. 38, commi 7 e 8).
Quali sono questi incentivi? Scopriamolo… Ti riporto direttamente la dicitura utilizzata sul sito del governo e poi la commentiamo.
“L’agevolazione fiscale, introdotta dal decreto Rilancio, è pari al 50% dell’investimento effettuato nelle startup innovative (investimento agevolabile fino ad un massimo di 100 mila euro, per ciascun periodo di imposta) e nelle PMI innovative (fino ad un massimo di 300 mila euro, oltre tale limite, sulla parte eccedente l’investitore può detrarre il 30% in ciascun periodo d’imposta), nei limiti delle soglie fissate dal regime “de minimis”...
“L’investimento, che può essere effettuato direttamente o anche indirettamente attraverso fondi comuni (OICR), deve essere mantenuto per almeno 3 anni.”
Cosa vuol dire tutto questo?
Questo vuol dire che puoi detrarre (cioè scontare dalla tasse che devi allo stato), il 50% dei soldi che hai investito nella PMI o startup innovativa.
Facciamo un esempio.
Hai hai investito 10.000€ in una start up innovativa nel 2022.
Nel 2023 fai la dichiarazione dei redditi (730 o modello unico) e scopri che devi allo stato 10.000€ di tasse.
Visto che hai investito 10.000€ in una start up innovativa nel 2021 hai diritto ad un credito (una detrazione) del 50% sull’importo investito. Quindi avrai diritto ad uno “sconto sulle tasse” di 5.000€.
Quali sono i vincoli sugli incentivi per il decreto “de minimis”?
Andiamo a vedere i vincoli sulle agevolazioni per l’investimento in start up e PMI innovative:
- detrazione massima di 100.000€ all’anno sull’investimento in start up innovative
- detrazione massima di 300.000€ per l’investimento in PMI innovative, oltre questa soglia è possibile detrarre solo il 30% in ciascun periodo d’imposta
- l’investimento deve essere mantenuto per almeno 3 anni
- la start-up innovativa o la PMI innovativa in cui si effettua l’investimento deve essere regolarmente iscritta nell’apposita sezione speciale del Registro imprese al momento dell’investimento
A chi sono rivolte le agevolazioni?
Questi incentivi sono rivolti alle persone fisiche (no aziende quindi) che sono soggette a ritenute IRPEF:
- chi ha un reddito da lavoro dipendente
- chi ha una partita IVA a regime ordinario o semplificato
- chi ha una casa in affitto
- chi percepisce una pensione
Non si applicano invece ai lavoratori con partita IVA a regime forfettario.
Come si fa richiesta per le agevolazioni per investimento in l’investimento in start-up innovative e in PMI innovative?
La domanda del contributo per l’investimento in start up innovative deve essere presentata dal rappresentante legale della società tramite la piattaforma informatica del MiSE.
L’impresa è tenuta a compilare una domanda per ciascun diverso soggetto investitore che effettua l’investimento nella l’azienda.
Come investire in startup innovative
Per investire in startup innovative puoi seguire 2 approcci:
- investire direttamente nella startup
- utilizzare fondi OICR
Nel primo caso dovrai scegliere, la startup in cui investire. Eventualmente trovare un accordo, preparare dei contratti, probabilmente coinvolgere degli avvocati e dei notai e concludere l’accordo in via privata.
Altrimenti potresti partecipare a round di finanziamento organizzati appositamente per raccogliere più investitori possibili contemporaneamente e facilitare tutto il processo.
In questo caso potresti avvalerti delle piattaforme di crowdfunding. Le più famose sono:
Qui potrai trovare gli annunci delle migliori startup in italia e all’estero e potrai investire i tuoi soldi in startup in maniera facile e sicura.
L’alternativa è investire tramite Fondi OICR (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) specializzati nell’investimento in startup. Vediamo la definizione ufficiale di Fondo OICR “startup”.
Come definito nel decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 30 gennaio 2014, per Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) si intendono quegli organismi di investimento collettivo del risparmio che, al termine del periodo di imposta in corso al 31 dicembre dell’anno in cui è effettuato l’investimento agevolato, detengono azioni o quote di startup o PMI innovative di valore almeno pari al 70 per cento del valore complessivo degli investimenti in strumenti finanziari risultanti dal rendiconto di gestione o dal bilancio chiuso nel corso dell’anzidetto periodo di imposta”.
In parole povere, sono fondi in startup o PMI innovative che investono almeno il 70% del loro valore .
Acquistando le quote di questi fondi è come se automaticamente acquistassi una piccola percentuale di tutte le quote di tutte le aziende che ci sono nel fondo.
Se pensi che I fondi OICR che investono in Start up possano essere di tuo interesse, ti consiglio di leggere questo articolo:
Investire in fondi di investimento Start up & PMI innovative
Alternative all’investimento in Startup per ottenere vantaggi fiscali
Oltre ai metodi citati precedentemente:
- investire direttamente nella startup acquistando equity
- investire tramite un intermediario, con una piattaforma di crowdfunding
- investire in Investire in fondi di investimento Start up & PMI innovative
è possibile investire in Startup e PMI con vantaggi fiscali attraverso altri strumenti. Come puoi immaginare questi strumenti non sono altrettanto specifici, ma possono comunque costituire una soluzione interessante per investire in società italiane giovani, e di godere di interessanti vantaggi fiscali. Sto parlando dei Piani Individuali di Risparmio, meglio conosciuti come PIR.
I PIR sono fondi di investimento con una struttura ben definita. Per accedere ai vantaggi fiscali infatti i PIR devono essere “conformi” ed avere queste caratteristiche:
- gli strumenti finanziari di un singolo emittente e la liquidità che lo compongono non devono essere superiori al 10% dell’investimento totale
- almeno il 70% dell’investimento totale è destinata a strumenti finanziari cosiddetti “qualificati”, ossia emessi da imprese italiane o europee con stabile organizzazione in Italia
- gli strumenti finanziari che lo compongono non sono emessi o stipulati con soggetti residenti in Paesi non collaborativi
- una soglia minima del 17,50% del valore complessivo degli investimenti del PIR deve essere investita in Mid Cap (aziende a media capitalizzazione) e/o Small Cap (aziende a piccola capitalizzazione) e una soglia minima del 3,50% del valore complessivo investita esclusivamente in Small Cap
Oltre ai PIR ordinari, esistono anche i PIR alternativi, che hanno una struttura e delle agevolazioni fiscali leggermente diversi. Ti riassumo qui di seguito le diferenze.
PIR Ordinari | PIR Alternativi |
investimento massimo annuo di 40.000 | investimento massimo annuo di 300.000 |
investimento massimo in 5 anni di 200.000€ | investimento massimo in 5 anni di 1.500.000€ |
peso massimo della singola emittente di 10% | peso massimo della singola emittente di 20% |
Elevata componente di società quotate a media e bassa capitalizzazione | Elevata componente di società non quotate, private equity e private debt |
Per ulteriori dettagli sui PIR ti invito a leggere questi due articoli:
- PIR | Cosa sono, come funzionano & ha senso investirci?
- PIR Alternativi vs PIR | Cosa sono e cosa cambia
Cosa succede se la start up in cui ho investito fallisce?
A meno che tu non sia coinvolto direttamente nel management di un’azienda non potrà accaderti nulla dal punto di vista civile e penale. L’unica cosa che accadrà è che perderai una parte o la totalità del tuo capitale.
Possono chiedermi altri soldi?
No assolutamente no, non potrai perdere più del capitale investito. Le start up e le PMI sono generalmente società di capitale, come s.r.l o s.p.a, e come tali non possono perdere più del capitale sociale. Di conseguenza se la start up o la PMI fa debiti, i debitori non potranno rivalersi su di te.
Investimento start up innovative e agevolazioni – Conclusioni
Le start up e le PMI innovative sono delle giovani aziende inquadrate dal punto di vista fiscale. Come tali devono soddisfare determinate caratteristiche di “innovatività”.
Investire in queste aziende vuol dire diventare soci a tutti gli effetti dell’azienda. I proprietari della start up o della PMI cedono parte delle quote dell’azienda per finanziare l’espansione dell’attività. In cambio l’investitore riceve delle quote di partecipazione nella società, che gli garantiscono dei diritti sui futuri ricavi.
L’investitore può anche decidere di uscire dalla società e cedere le sue quote ad altri investitori. Se nella fase tra l’acquisto e la vendita la start up è cresciuta, è probabile che l’investitore sarà in grado di generare un profitto. Secondo Forbes questo profitto può arrivare anche al 25% all’anno.
Oltre agli alti rendimenti, l’investimento in startup però porta anche grandi rischi. I più importanti sono:
- il rischio di perdere una parte o l’intero capitale (investimento ad alto rischio)
- il rischio di non riuscire a liquidare le quote (investimento illiquido)
Inoltre il valore delle quote di una startup, specie se nelle prime fasi, non è così facile da stimare. Essendo l’investimento poco liquido ci sono pochi scambi e quindi il valore delle quote è risulta molto difficile da stimare.
Investire in startup come persone fisiche però offre grandi vantaggi dal punto di vista fiscale. Con il decreto de minimis l’investimento in startup e PMI innovative dà la possibilità di accedere a detrazioni sulle imposte IRPEF pari al 50% del capitale investito. Questi incentivi però hanno dei vincoli:
- detrazione massima di 100.000€ all’anno sull’investimento in start up innovative
- detrazione massima di 300.000€ per l’investimento in PMI innovative, oltre questa soglia è possibile detrarre solo il 30% in ciascun periodo d’imposta
- l’investimento deve essere mantenuto per almeno 3 anni
- non si può godere della deducibilità se non si ha un reddito IRPEF (se per esempio si ha una partita a regime forfettario
Insomma l’investimento in startup offre grandi opportunità ma anche tanti rischi. Quindi ti invito a prestare attenzione e soprattutto ad investire in startup solamente se questa attività si concilia bene con il tuo portafoglio di investimento.
Se stai valutando l’investimento in startup solamente per le agevolazioni fiscali che offre ti consiglio di valutare tutte le alternative. Ci sono anche altri strumenti che godono di questi vantaggi. Se ti interessa, ho scritto un intero articolo di approfondimento:
Molto chiaro e semplice da capire anche senza avere grande conoscenza a rigiardo