Cosa sono gli ETF Hedged? Come funzionano? Quali sono i pro ed i contro? Quando ha senso utilizzarli?
Gli ETF Hedged sono una particolare tipologia di Exchange Traded Fund che permette di proteggersi dal tasso di cambio tra Euro e altre valute straniere.
Infatti quando investi in ETF su mercati internazionali, le oscillazioni valutarie possono influire significativamente sul rendimento complessivo del tuo investimento. In alcuni casi possono influire anche di più del rendimento del sottostante stesso!
Immagina di investire in un ETF su obbligazioni USA. Il loro rendimento è il 3% all’anno, ma il cambio euro dollaro porta ad una svalutazione improvvisa del dollaro rispetto all’euro. Ecco che il valore del tuo investimento non dipende più tanto da quel 3%, quanto più dalle oscillazioni del cambio euro/dollaro!
È qui che entrano in gioco gli ETF hedged, ovvero ETF a copertura valutaria.
In questo articolo analizzeremo cosa sono gli ETF hedged, come funzionano e quali sono i principali vantaggi e svantaggi di questi strumenti.
Per spiegare il funzionamento di un ETF hedged però dobbiamo avere ben chiaro un altro concetto: la differenza tra la valuta di quotazione e la valuta di riferimento di un fondo.
Iniziamo proprio da qui.
Differenza tra valuta del fondo e valuta di quotazione del fondo
Se hai approfondito abbastanza il mondo degli ETF probabilmente ti sarai reso conto che alcuni ETF sono quotati in una valuta (nella maggior parte dei casi Euro) ma la valuta di riferimento è un’altra (spesso Dollari).
Quando si investe in un ETF quindi è importante considerare sia la valuta di riferimento del fondo che la valuta di quotazione.
- La valuta di riferimento di un ETF è quella in cui il fondo mantiene i suoi asset e determina il valore netto del portafoglio (NAV).
- La valuta di quotazione è quella in cui l’ETF viene scambiato sul mercato.
Ad esempio, un fondo che investe in titoli azionari statunitensi potrebbe avere il Dollaro americano (USD) come valuta di base ma essere quotato in Euro (EUR) sulla Borsa Italiana. Questo implica che, se non è prevista una copertura valutaria, l’investitore è esposto al rischio di cambio tra EUR e USD. Anche se il valore dei titoli azionari dovesse aumentare, un’eventuale perdita di valore del Dollaro rispetto all’Euro potrebbe erodere parte dei guadagni.
Uno degli ETF più conosciuti per investire nel mercato globale è l’iShares Core MSCI World (SWDA). Questo fondo ha come valuta di riferimento l’USD ma viene quotato in EUR.
Cosa vuol dire in termini pratici?
Se l’Euro si rafforza rispetto al Dollaro, il tuo investimento in SWDA renderà di meno rispetto all’equivalente in dollari.
Al contrario, se l’Euro si indebolisce rispetto al Dollaro, il valore del tuo investimento in SWDA aumenta in termini di Euro.
Come fare a proteggersi da queste oscillazioni del cambio valutario?
Indovina…. con gli ETF Hedged!
Cosa sono gli ETF Hedged
Gli ETF hedged, o ETF a copertura valutaria, sono strumenti che utilizzano strumenti derivati, come contratti futures, opzioni, o swap per ridurre il rischio di cambio.
Se per esempio il Dollaro si deprezza rispetto all’Euro, la copertura valutaria offerta dagli ETF Hedged dovrebbe ridurre o eliminare questa perdita, garantendo all’investitore un ritorno più in linea con la performance dell’asset sottostante.
Gli ETF hedged quindi permettono di concentrarsi esclusivamente sulla performance degli asset sottostanti, senza doversi preoccupare delle fluttuazioni valutarie.
Sembra tutto bellissimo ma c’è una cosa importante da ricordare: la copertura comporta dei costi aggiuntivi che possono incidere sul rendimento complessivo dell’investimento.
Come qualunque costo quindi va valutato attentamente. Vale la pena pagare per la copertura valutaria?
Prima di rispondere a questa domanda vediamo come funzionano nello specifico gli ETF hedged.
Come funzionano gli ETF Hedged
Il funzionamento degli ETF hedged si basa su contratti derivati, in genere contratti a termine (forward) o opzioni, che bloccano il tasso di cambio a un livello prefissato.
Facciamo un esempio pratico.
Analizziamo il caso di un ETF che investe in titoli statunitensi e ha il Dollaro come valuta di riferimento, ma è quotato su Borsa Italiana in Euro. Il gestore del fondo utilizza una parte dei fondi in gestione per acquistare contratti derivati. Questi contratti derivati prevedono la vendita futura di una quantità prefissata di dollari in cambio di Euro. Questa promessa di scambio di valute future è studiata in modo tale da bilanciare l’eventuale apprezzamento o svalutazione del sottostante (i titoli statunitensi quotati in USD) dovuto alla variazione del tasso di cambio EUR/USD.
Questa operazione viene ripetuta con una frequenza costante, esempio giornalmente, mensilmente o trimestralmente a seconda della strategia del fondo (spesso trovi questo dettaglio nel KIID o nella scheda prodotto del fondo).
Ovviamente più è frequente, maggiore è il costo della copertura. Ma non solo, il costo dipende anche dalla differenza dei tassi di interesse tra le due valute coinvolte.
Esempi di ETF Hedged
iShares MSCI World EUR Hedged UCITS ETF replica l’indice MSCI World, che include società a grande e media capitalizzazione nei principali mercati sviluppati. La versione EUR Hedged protegge il rendimento del fondo dall’oscillazione tra Euro e Dollaro, permettendo all’investitore di beneficiare della performance dell’indice senza subire l’effetto della volatilità del cambio EUR/USD.
Amundi S&P 500 II UCITS ETF EUR Hedged Dist ETF
Amundi S&P 500 II UCITS ETF EUR Hedged Dist ETF replica l’indice S&P 500, che rappresenta le 500 maggiori società quotate negli Stati Uniti. Grazie alla copertura giornaliera, il fondo protegge gli investitori dalle variazioni del tasso di cambio tra Euro e Dollaro, rinnovando costantemente la copertura valutaria.
Xtrackers II USD Emerging Markets Bond UCITS ETF 1C – EUR Hedged
L’Xtrackers II USD Emerging Markets Bond UCITS ETF 1C – EUR Hedged mira a riflettere le performance del debito investment grade e high yield denominato in dollari US emesso da governi, governi regionali ed entità governative, domiciliate nei paesi dei mercati emergenti.
Quali sono i pro e i contro degli ETF Hedged
Così come tutti gli strumenti finanziari, anche gli ETF con copertura valutaria hanno sia dei pro dei contro.
Scopriamoli.
Vantaggi degli ETF Hedged
Protezione dal rischio di cambio
La copertura valutaria permette di proteggersi dalle oscillazioni dei tassi di cambio, garantendo un rendimento più in linea con la performance dell’asset sottostante.
Minore volatilità
Grazie alla copertura valutaria, gli ETF hedged tendono a mostrare minore volatilità rispetto ai corrispettivi non coperti, riducendo il rischio complessivo del portafoglio.
Svantaggi degli ETF Hedged
Possibile sotto-performance rispetto agli ETF non coperti
In scenari in cui la valuta di riferimento del fondo si apprezza rispetto alla valuta di quotazione, un ETF hedged potrebbe performare peggio rispetto a un ETF non coperto, che beneficerebbe invece della rivalutazione.
Complessità aggiuntiva
La gestione della copertura richiede l’uso di strumenti derivati, che aggiungono complessità operativa al fondo. Anche se questo aspetto non incide direttamente sull’investitore, è comunque un fattore da considerare.
Costi aggiuntivi
La copertura comporta costi di gestione superiori rispetto agli ETF non coperti. Questi costi possono incidere sul rendimento complessivo, specialmente in periodi in cui il rischio di cambio è ridotto.
Vediamo per esempio la differenza di costo tra ETF Hedged e non Hedged per alcuni ETF.
ETF | TER (Hedged) | TER (Non-Hedged) | Differenza |
iShares MSCI World | 0.30% | 0.20% | +0.10% |
Amundi S&P 500 | 0.07% | 0.05% | +0.02% |
Xtrackers Emerging Markets USD Bond | 0.40% | 0.25% | +0.15% |
Conviene investire in ETF hedged?
La domanda dunque è: vale la pena pagare un piccolo extra per avere la copertura valutaria?
Le considerazioni che vengono fatte in questi casi sono:
- nel lungo termine, la copertura valutaria non è efficiente sul mercato azionario
- nel breve termine può avere effettivamente degli effetti benefici sul tuo investimento
- la copertura valutaria invece può avere senso quando si parla di investimenti obbligazionari, dove l’impatto del tasso di cambio può diventare molto rilevante se non addirittura dominante rispetto al rendimento delle obbligazioni (es. un obbligazione che rende il 2%, mentre il tasso di cambio oscilla del 10% in un anno specifico)
Detto questo quindi investire in ETF hedged può essere vantaggioso in specifiche situazioni:
Quando l’investitore ha un orizzonte temporale di breve o medio termine
Se hai un orizzonte temporale d’investimento relativamente breve (da pochi mesi a qualche anno), la volatilità del cambio può incidere in modo significativo sui rendimenti complessivi del tuo investimento.
Di conseguenza potresti considerare di inserire gli ETF hedged, per evitare che improvvisi movimenti valutari compromettano il risultato dell’investimento.
Per proteggere un portafoglio denominato in una valuta specifica
Visto che con ogni probabilità spendi e guadagni in Euro, è probabile che non ti interessi l’andamento del tuo investimento in dollari. Quello che conta alla fine è il controvalore in Euro. Adottando un ETF hedged potresti limitare il rischio di cambio e mantenere il portafoglio concentrato sulla tua valuta domestica (in questo caso l’Euro).
Per investitori con bassa tolleranza al rischio
Per definizione gli ETF hedged coprono dal rischio di cambio. Eliminando questo rischio, si va quindi a ridurre il rischio totale del portafoglio, rendendo l’investimento più prevedibile. Gli investitori più prudenti potrebbero quindi considerare la versione Hedged per ridurre il rischio del loro investimento.
Quando si investe in valute notoriamente instabili
Se l’ETF investe in asset denominati in valute con alta instabilità (come la lira turca o il real brasiliano), la copertura valutaria può ridurre i rischi derivanti dalla fluttuazione significativa di queste valute, proteggendo il capitale e migliorando la gestione del rischio.
ETF Hedged – Conclusioni
Gli ETF Hedged rappresentano una soluzione interessante per coprirsi dal rischio di cambio quando il fondo investe in sottostanti quotati in valute straniere.
Questi ETF tendono ad avere una volatilità minore rispetto all’equivalente non hedged ma hanno anche dei costi maggiori legati alla necessità di acquistare i contratti derivati necessari per la copertura valutaria.
Numerose ricerche hanno dimostrato che nel lungo termine la copertura valutaria è inefficiente visto che ha un costo superiore rispetto ai benefici che porta.
Nel breve termine invece la copertura valutaria può effettivamente essere molto efficace per gestire eventuali oscillazioni repentine nel tasso di cambio.
Dunque la chiave per scegliere se utilizzare o meno un ETF hedged dipende dalla tua strategia nel lungo, medio e breve termine. In altre parole dipende dalla tua asset allocation.
Per maggiori dettagli su come fare l’asset allocation ti rimando alla Guida al Portafoglio d’Investimento.