Conviene vendere le azioni prima o dopo il dividendo?

Vendere prima o dopo il dividendo? Cosa cambia? Cosa conviene?

Una delle domande più comuni tra gli investitori che investono in azioni da dividendo è: “Conviene vendere le azioni prima o dopo il dividendo?”.

La risposta a questa domanda è tutt’altro che scontata visto che dipende diversi fattori: la tua strategia d’investimento, le condizioni di mercato, e la tassazione nel paese in cui vivi. A tal proposito, in questa analisi ci concentreremo solo su cose che valgono per coloro che investono dall’Italia e pagano le tasse in italia.

Non perdiamo altro tempo, iniziamo! Per rispondere alla domanda se conviene vendere le azioni prima o dopo il dividendo, dobbiamo prima capire esattamente come funziona lo stacco del dividendo, quali sono le varie fasi e come funziona dal punto di vista legale.

Cosa sono i dividendi e come funzionano?

I dividendi sono distribuzioni periodiche di una parte dei profitti di un’azienda ai suoi azionisti. Quando una società genera un profitto, può decidere di reinvestire quei guadagni per far crescere l’azienda o di distribuirne una parte agli azionisti sotto forma di dividendi.

I dividendi possono essere pagati in contanti (come spesso accade) o sotto forma di azioni aggiuntive.

Le aziende più consolidate e con flussi di cassa stabili tendono a distribuire dividendi regolari, rendendo le loro azioni particolarmente attraenti per gli investitori che cercano un reddito passivo costante. Tuttavia, come abbiamo imparato sulla nostra pelle nel 2020 con la crisi legata al Covid-19, il pagamento di un dividendo non è garantito e può essere sospeso o ridotto in caso di difficoltà finanziarie della società.

Il processo di distribuzione del dividendo segue un calendario preciso, con date chiave come la “data di stacco” (ex-dividend date) e la “data di registrazione” (record date).

  • Data di stacco (ex-dividend date): È il giorno in cui le azioni iniziano a essere scambiate senza il diritto al dividendo. Bisogna acquistare le azioni prima di questa data per avere diritto al dividendo.
  • Data di registrazione (record date): È la data in cui viene verificato l’elenco degli azionisti aventi diritto al dividendo.

Perché è fondamentale questa distinzione?

Perchè se parliamo di “vendere prima o dopo il dividendo”, dobbiamo capire il “prima” e “dopo” a cosa fanno riferimento. Per essere precisi quindi, quando parliamo di vendere prima o dopo il dividendo, parliamo di vendere prima o dopo la record date.

Ora che abbiamo fatto questa importante precisazione, possiamo rispondere alla vera e propria domanda: Qual è la differenza tra vendere prima o dopo il dividendo?

Qual è la differenza tra vendere prima o dopo il dividendo?

La differenza principale tra vendere azioni prima o dopo il dividendo riguarda il diritto a ricevere il dividendo stesso e l’impatto sul prezzo dell’azione. Se un investitore vende le sue azioni prima della data di stacco del dividendo, non avrà diritto a ricevere il dividendo. Al contrario, se le vende dopo la data di stacco, avrà diritto a incassare il dividendo, ma il prezzo delle azioni subirà una riduzione pari al valore del dividendo..

Infatti il giorno dello stacco del dividendo il prezzo delle azioni  di un importo approssimativamente pari al valore del dividendo, riflettendo il fatto che l’azienda ha distribuito parte del suo patrimonio agli azionisti. Questa riduzione del prezzo è un fenomeno normale e atteso, ma può avere implicazioni significative sul rendimento dell’investimento, a seconda di quando l’investitore decide di vendere.

In sostanza, la decisione di vendere prima o dopo il dividendo dovrebbe tenere conto di diversi fattori, tra cui il bisogno di liquidità immediata, l’impatto fiscale e la strategia complessiva d’investimento.

Analizziamo questi aspetti più nello specifico.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di vendere azioni prima del dividendo?

Vantaggi:

  1. Vendendo prima della data di stacco del dividendo, si può evitare la riduzione del prezzo delle azioni che normalmente si verifica dopo lo stacco del dividendo. Questo può essere particolarmente utile se si prevede che il calo del prezzo delle azioni sia significativo e che ci vorrà tempo prima che il prezzo si riprenda.
  2. Vendere prima della data di stacco permette di ottenere liquidità immediata, utile per cogliere altre opportunità di investimento o per soddisfare necessità finanziarie urgenti.
  3. In alcuni contesti fiscali, i dividendi possono essere tassati in modo meno favorevole rispetto al capital gain. Vendere prima del dividendo potrebbe consentire di evitare questa tassazione, beneficiando invece di una potenziale plusvalenza. (Come vedremo più avanti però questo non è il caso dell’Italia)

Svantaggi:

  1. Vendendo prima della data di stacco, l’investitore rinuncia al diritto di ricevere il dividendo. Questo può essere un aspetto negativo, soprattutto se il dividendo è significativo e rappresenta una parte importante del rendimento totale dell’investimento.
  2. Rinunciare al dividendo può significare perdere un’opportunità di guadagno a lungo termine, soprattutto se le azioni continuano a crescere dopo lo stacco del dividendo.
  3. Anche se si evita la tassazione sul dividendo, la vendita delle azioni potrebbe comunque generare una plusvalenza soggetta a imposte, che potrebbe ridurre il beneficio complessivo della vendita anticipata. (Maggiori dettagli più avanti)

Come viene influenzato il prezzo delle azioni dopo lo stacco del dividendo?

Il prezzo delle azioni è generalmente influenzato in modo significativo dallo stacco del dividendo. In particolare, il giorno in cui un’azione “stacca” il dividendo (cioè la data di stacco), il prezzo dell’azione tende a scendere di un importo approssimativamente pari al valore del dividendo. Questo calo riflette il fatto che l’azienda ha distribuito una parte dei suoi profitti agli azionisti, riducendo il valore intrinseco delle azioni stesse.

Ad esempio, se un’azienda paga un dividendo di 1 euro per azione e il prezzo dell’azione alla chiusura del giorno precedente è di 50 euro, è probabile che il prezzo dell’azione all’apertura del mercato dopo lo stacco del dividendo sarà ridotto a circa 49 euro. Questo è un meccanismo di mercato naturale e atteso.

Tuttavia, il prezzo dell’azione dopo lo stacco del dividendo può essere influenzato anche da altri fattori, come le condizioni generali del mercato, le performance dell’azienda, e le aspettative degli investitori. In alcuni casi, il prezzo dell’azione potrebbe recuperare rapidamente la perdita dovuta allo stacco del dividendo, mentre in altri casi potrebbe rimanere depresso per un periodo più lungo.

Quali sono le implicazioni fiscali della vendita di azioni prima o dopo il dividendo?

Le implicazioni fiscali di vendere azioni prima o dopo il dividendo dipendono dal regime fiscale vigente e dalla situazione personale dell’investitore. In Italia, i dividendi percepiti da azionisti persone fisiche sono soggetti a una ritenuta alla fonte a titolo d’imposta del 26%. Questo significa che il dividendo che l’investitore riceve è già tassato alla fonte e non deve essere ulteriormente dichiarato nella dichiarazione dei redditi.

Se un investitore vende le azioni prima dello stacco del dividendo, non riceve il dividendo e quindi non è soggetto alla tassazione su di esso. Tuttavia, potrebbe realizzare una plusvalenza (o una minusvalenza) dalla vendita delle azioni, che sarà soggetta a tassazione. In Italia, le plusvalenze derivanti dalla vendita di azioni sono tassate anch’esse al 26%.

Se un investitore vende le azioni dopo lo stacco del dividendo, riceve il dividendo e paga la relativa imposta del 26%. Tuttavia, il prezzo delle azioni sarà diminuito di un importo equivalente al dividendo, e la vendita delle azioni potrebbe generare una plusvalenza inferiore, o addirittura una minusvalenza, a seconda del prezzo di acquisto originario delle azioni.

Ci sono strategie di investimento legate alla vendita prima o dopo il dividendo?

Come puoi immaginare la risposta è sì. (Altrimenti non ti avrei proposto questa domanda).

In Italia, come in molti altri Paesi, gli investitori possono adottare diverse strategie in base alla loro situazione fiscale e agli obiettivi di investimento. 

Analizziamo alcune strategie legate all’acquisto o alla vendita delle azioni prima o dopo il dividendo.

Strategia di Incasso del Dividendo (Dividendo Capture Strategy)

Questa strategia prevede l’acquisto di azioni poco prima della data di stacco del dividendo per incassare il dividendo e poi vendere le azioni subito dopo. Gli investitori che adottano questa strategia sperano di beneficiare del dividendo, mentre il rischio è che il prezzo dell’azione non recuperi rapidamente il calo subito dopo lo stacco, riducendo o annullando il profitto ottenuto con il dividendo.

Vendita Anticipata per Evitare il Dividendo

Alcuni investitori potrebbero decidere di vendere le azioni prima della data di stacco del dividendo per evitare la tassazione sul dividendo. Questa strategia è utile se l’investitore ritiene che il calo del prezzo dell’azione dopo lo stacco sarà maggiore rispetto al beneficio del dividendo. È una strategia più comune tra coloro che preferiscono capital gain a lungo termine e vogliono evitare l’imposizione sui dividendi.

Strategia a Lungo Termine (Buy and Hold)

Gli investitori a lungo termine spesso preferiscono mantenere le loro azioni sia prima che dopo lo stacco del dividendo, beneficiando sia dei dividendi che dell’apprezzamento del capitale nel lungo periodo. Questa strategia è meno sensibile al timing dello stacco del dividendo e si concentra più sulla crescita complessiva del patrimonio nel tempo.

Ottimizzazione Fiscale

Essendo che la tassazione sulle plusvalenze e sui dividendi è la medesima in Italia. Fa poca differenza se si realizza una plusvalenza o se si riceve un dividendo in termini assoluti.

Quello che cambia però è il tempismo. I dividendi sono una rendita certa, che avviene in un momento preciso nel tempo. E soprattutto sono inevitabili. Anche se la tua posizione è in perdita, andrai a realizzare una plusvalenza e quindi a pagare delle tasse. 

Questo rende i dividendi poco efficienti dal punto di vista fiscale.

Ma non solo. Essendo che realizzi periodicamente una plusvalenza, su cui vai pagare le tasse, sarai costretto a pagare periodicamente le tasse, riducendo potenzialmente l’effetto interesse composto.

Quindi se il tuo obiettivo è accrescere il capitale, le azioni ed i fondi con dividendo sono poco efficienti!

Vendere le azioni prima o dopo il dividendo? – Conclusioni

La scelta tra vendere prima o dopo lo stacco del dividendo dipende da vari fattori, inclusi gli obiettivi personali, la situazione fiscale, e le condizioni di mercato. Gli investitori italiani dovrebbero considerare attentamente le implicazioni fiscali e le proprie strategie a lungo termine per massimizzare i rendimenti netti.

La decisione di vendere azioni prima o dopo lo stacco del dividendo è influenzata da diversi fattori, tra cui il desiderio di incassare il dividendo, l’evitare la riduzione del prezzo delle azioni e le implicazioni fiscali. Vendere prima del dividendo può evitare il calo del prezzo e la tassazione sul dividendo, ma si rinuncia al dividendo stesso. Vendere dopo consente di incassare il dividendo, ma si affronta una riduzione del prezzo dell’azione. Le strategie variano in base agli obiettivi dell’investitore, che deve considerare il contesto fiscale italiano e la propria visione a lungo termine.

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