Quali sono i migliori fondi per investire in Start up & PMI innovative?
Hai scoperto che investire in startup innovative può assicurarti importanti vantaggi fiscali. Hai letto che, oltre ad investire con il solito crowdfunding, è possibile anche investire in fondi di investimento su Start up & PMI innovative (OICR), ma non riesci a trovare nulla a riguardo.
Non sei l’unico.
Benché ci siano numerose normative a riguardo, sembra che questi fondi non esistano. E’ per questo che ho deciso di raccogliere tutte le informazioni sui fondi di investimento su Start up & PMI innovative in questo articolo.
Prima di andare a scoprire questi fondi, analizziamo bene quali sono le agevolazioni fiscali legate all’investimento in startup e quali sono le condizioni che dobbiamo soddisfare per poter ottenere queste agevolazioni.
Agevolazioni per investimento in start up innovative
Come funzionano gli incentivi sull’investimento in star up e PMI?
Formalmente queste agevolazioni sull’investimento in start up innovative vengono definite: “incentivo per le persone fisiche che investono in startup e PMI innovative” e sono sono disciplinate dal Decreto interministeriale 28 dicembre 2020 “de minimis” (D.L. 34/2020, art. 38, commi 7 e 8).
Quali sono questi incentivi? Scopriamolo… Ti riporto direttamente la dicitura utilizzata sul sito del governo e poi la commentiamo.
“L’agevolazione fiscale, introdotta dal decreto Rilancio, è pari al 50% dell’investimento effettuato nelle startup innovative (investimento agevolabile fino ad un massimo di 100 mila euro, per ciascun periodo di imposta) e nelle PMI innovative (fino ad un massimo di 300 mila euro, oltre tale limite, sulla parte eccedente l’investitore può detrarre il 30% in ciascun periodo d’imposta), nei limiti delle soglie fissate dal regime “de minimis”.
L’investimento, che può essere effettuato direttamente o anche indirettamente attraverso fondi comuni (Oicr), deve essere mantenuto per almeno 3 anni.”
Cosa vuol dire tutto questo?
Questo vuol dire che puoi detrarre (cioè scontare dalla tasse che devi allo stato), il 50% dei soldi che hai investito nella PMI o startup innovativa.
Facciamo un esempio.
Hai hai investito 10.000€ in una start up innovativa nel 2021.
Nel 2022 fai la dichiarazione dei redditi (730 o modello unico) e scopri che devi allo stato 10.000€ di tasse.
Visto che hai investito 10.000€ in una start up innovativa nel 2021 hai diritto ad un credito (una detrazione) del 50% sull’importo investito. Quindi avrai diritto ad uno “sconto sulle tasse” di 5.000€.
Quali sono i vincoli sugli incentivi per il decreto “de minimis”?
Andiamo a vedere i vincoli sulle agevolazioni per l’investimento in start up e PMI innovative:
- detrazione massima di 100.000€ all’anno sull’investimento in start up innovative
- detrazione massima di 300.000€ per l’investimento in PMI innovative, oltre questa soglia è possibile detrarre solo il 30% in ciascun periodo d’imposta
- l’investimento deve essere mantenuto per almeno 3 anni
Come investire in startup innovative
Per investire in startup innovative puoi seguire 2 approcci:
- investire direttamente nella startup
- utilizzare fondi Oicr
Il primo metodo è probabilmente il più diffuso e consiste nell’acquistare quote della startup attraverso le classiche piattaforme di crowdfunding. Le più famose sono:
Se ti interessa, sul sito della Consob puoi anche trovare la lista completa di tutte le piattaforme crowdfunding abilitate all’esercizio in Italia.
Qui potrai trovare gli annunci delle migliori startup in Italia e all’estero e potrai investire i tuoi soldi in startup in maniera facile e sicura.
Fondi di investimento OICR Start up & PMI innovative
L’alternativa è investire tramite Fondi Oicr (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) specializzati nell’investimento in startup. Vediamo la definizione ufficiale di Fondo Oicr “startup”.
Cosa sono i Fondi di investimento Start up & PMI innovative?
Come definito nel decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 30 gennaio 2014, per Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) si intendono quegli organismi di investimento collettivo del risparmio che, al termine del periodo di imposta in corso al 31 dicembre dell’anno in cui è effettuato l’investimento agevolato, detengono azioni o quote di startup o PMI innovative di valore almeno pari al 70 per cento del valore complessivo degli investimenti in strumenti finanziari risultanti dal rendiconto di gestione o dal bilancio chiuso nel corso dell’anzidetto periodo di imposta”.
In parole povere, sono fondi che investono almeno il 70% del loro valore in startup o PMI innovative.
Acquistando le quote di questi fondi è come se automaticamente acquistassi una piccola percentuale di tutte le quote di tutte le aziende che ci sono nel fondo.
L’Agenzia delle Entrate, nel principio di diritto n. 6/2020, ha chiarito che: “il requisito del 70% previsto dal citato articolo 29 per considerare “qualificato” un Oicr è sufficiente che sia integrato a livello di Comparto Start-up & Pmi innovative, secondo un approccio pass-through e con effetto demoltiplicativo del Fondo X, rispetto agli investimenti effettuati nel Comparto Start-up & Pmi innovative, fermo restando che il beneficio per l’investitore sia riconosciuto per la sola quota parte investita nel comparto start-up innovative e Pmi innovative Ammissibili”.
In altre parole, è possibile che il fondo investa anche in altre cose rispetto a Start-up & Pmi innovative. L’importante è che riconosca all’investitore un’agevolazione pari alla percentuale investita nel Comparto Start-up & Pmi innovative. Comunque, visto che la questione è piuttosto complessa, ti consiglio di informarti bene con il tuo broker prima di sottoscrivere qualunque tipo di prodotto finanziario.
Elenco dei fondi OICR Start up & PMI innovative
Al momento è disponibile un’unica soluzione agli investitori che vogliono investire nei fondi OICR Start up & PMI innovative: Azimut Italia 500
Lo scopo del fondo è effettuare operazioni di investimento (Seed Capital, Early Stage e Late Stage) in Start-up ed in piccole e medie imprese, con sede prevalentemente in Italia, operanti su tecnologie, prodotti e/o servizi riferibili ai settori delle tecnologie industriali e delle tecnologie digitali, acquisendo principalmente quote del capitale con diritto di voto nelle stesse.
Analisi del fondo Azimut Italia 500
A chi è adatto?
l profilo dell’investitore al dettaglio (cd. “retail”) del Fondo Azimut Italia 500 – cui sono riservate le Quote di classe A – è identificato sulla base delle seguenti caratteristiche:
- è disposto ad immobilizzare le somme investite per un lungo periodo di tempo almeno pari alla durata pluriennale del Fondo;
- conseguentemente il Fondo non è adatto a investitori con orizzonte temporale di breve e medio termine;
- ha una situazione finanziaria che consenta di sopportare le eventuali perdite derivanti dall’investimento nel Fondo;
- è capace di sopportare le perdite anche fino all’intero ammontare investito, in quanto il Fondo non è garantito ed è caratterizzato da un profilo di rischio alto;
- sia un investitore “avanzato” con una conoscenza ed esperienza in materia di investimenti “medio-alta” o “alta” che gli consenta di comprendere appieno le caratteristiche del Fondo, le strategie d’investimento adottate dalla SGR e i rischi ad esse connessi;
- ha un obiettivo di crescita del capitale investito significativa – anche a fronte di una variabilità dei rendimenti in caso di andamenti negativi dei mercati – o almeno discreta, accettando in tal caso un rischio medio-alto o alto.
Inoltre, la partecipazione al Fondo non deve rappresentare per l’investitore “retail” l’unica forma d’investimento di natura finanziaria e lo stesso deve pertanto disporre di un patrimonio che gli permetta di allocare una quota adeguata e coerente con l’entità del proprio risparmio, nonché di mantenere una diversificazione degli investimenti coerente con il proprio portafoglio anche considerando che la sottoscrizione minima al Fondo per l’investitore al dettaglio è pari ad Euro 5.000,00 (cinquemila).
Rendimenti stimati del Azimut Italia 500
Come puoi vedere i rendimenti stimati sono molto variabili in funzione delle condizioni del mercato. Si va da un -5% annuo per lo scenario sfavorevole, ed un +15% annuo per lo scenario favorevole. Attenzione che in questa tabella si parla di rendimento medio annuo e non di rendimento medio annuo composto, che, se calcolato, sarebbe più basso.
Costi del Azimut Italia 500
I costi sono probabilmente il tasto dolente di questo fondo, specie se comparati con i costi dei fondi che investono in aziende quotate come gli Exchange Traded Funds (ETF).
Come puoi vedere i costi di gestione sono pari a quasi il 5% annuo con commissioni di overperformance quasi al 2%. Insomma, l’Azimut Italia 500 non è proprio economico.
Modalità di selezione dei titoli
Gli strumenti finanziari di cui all’art. 8.2.1. che compongono gli attivi del Comparto Italia 500 saranno esclusivamente emessi/riconducibili a società italiane altamente innovative che possano qualificarsi quali:
a) start-up Innovative ai sensi dell’art. 29 del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179 (“Start-up Innovative”);
b) piccole e medie imprese innovative, ai sensi dell’art. 4, comma 9, del D.L. 25 gennaio 2015, n.3 (“PMI Innovative”).
In tale prospettiva il Comparto rileverà quale OICR “qualificato” ai fini della percorribilità degli incentivi fiscali all’investimento in start-up innovative (“Start-up Innovative”) di cui all’art. 29 del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179 (“DL 179/2012”) e in PMI innovative (“PMI Innovative”) di cui all’art. 4, comma 9, del D.L. 24 gennaio 2015, n. 3 (“DL 3/2015”).
Le Società Target oggetto di investimento da parte del Comparto opereranno su tecnologie, prodotti e/o servizi riferibili ai settori delle tecnologie industriali e delle tecnologie digitali, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
- Sistemi di movimentazione dei materiali automatici e la robotica avanzata, es. “robot collaborativi” o “cobot”;
- Sistemi di produzione additiva che aumentano l’efficienza dell’uso dei materiali;
- Augmented reality: sistemi di visione con realtà aumentata e metaverso;
- Cloud: implementazione di tutte le tecnologie cloud come lo storage online delle informazioni, l’uso del cloud computing, e di servizi esterni di analisi dati, ecc.;
- Cyber-security: la sicurezza delle informazioni e dei sistemi che non devono essere alterati dall’esterno;
- Big Data Analytics: tecniche di gestione di grandissime quantità di dati attraverso sistemi aperti che permettono previsioni o predizioni;
- Fornitori di servizi e prodotti finanziari attraverso le più avanzate tecnologie dell’informazione (ICT);
- Tecnologie per semplificare il settore assicurativo (“Insuretech”);
- Tecnologie per supportare le aziende ad uniformarsi alle normative di riferimento (“RegTech”);
- Algoritmi per automatizzare la consulenza sugli investimenti.
Il Comparto non investirà:
- in operazioni di turnaround, ad eccezione delle imprese che abbiamo già intrapreso e/o realizzato un processo di turnaround e presentino concrete possibilità di rilancio, anche attraverso un nuovo gruppo manageriale e/o societario, e con il supporto già acquisito di nuova finanza di impresa;
- in incubatori e altri acceleratori d’impresa.
Alternative ai fondi OICR Start up & PMI innovative
L’alternativa più valida per investire nel mercato Italiano godendo di vantaggi fiscali sono i Piani di Individuali di Risparmio (PIR)
Cosa sono i PIR?
I Piani Individuali di Risparmio (PIR) sono degli strumenti finanziari, solitamente offerti dalle banche sotto forma di fondi gestiti, che offrono un’esenzione fiscale sui rendimenti.
In altre parole, tutto quello che guadagnerete attraverso questa forma di investimento sarà profitto e non dovrete pagare alcuna tassa (se non l’imposta di bollo).
Sembra tutto bellissimo, ad eccezione delle commissioni richieste dalle banche e dei vincoli molto stringenti su dove, come e quando investire.
Ti riassumo qua di seguito i più importanti:
- il capitale deve rimanere investito per almeno 5 anni
- no imposta di successione e donazione
- max 30k per il singolo PIR e max 150k tra tutti i PIR (è possibile sottoscriverne più di uno)
- 70% del capitale in azioni ed obbligazioni di società italiane
- 30% in qualunque altro strumento finanziario, anche conti correnti o deposito
- max 10% in un singolo titolo
Fondi di investimento Start up & PMI innovative – Conclusioni
Benché siano disponibili grandi vantaggi fiscali per gli investitori in start up innovative e piccole medie imprese (PMI) innovative, al momento l’unico modo per godere di questi vantaggi fiscali è investire direttamente tramite il crowdfunding.
La legge prevede che si possano utilizzare anche fondi di investimento OICR Start up & PMI innovative, tuttavia il mercato non offre ancora delle soluzioni valide. L’unica opzione attualmente disponibile è il fondo Azimut Italia 500, Comparto Start up & PMI innovative.
Una valida alternativa, che permette di investire in titoli italiani di Start up, PMI, e società quotate sono i Piani Individuali di Risparmio. Questa forma di investimento ti permette di investire senza pagare alcuna tassa sui rendimenti ottenuti dal tuo investimento.
Se vuoi scoprire di più sui PIR e su altre forme di investimento che godono di vantaggi fiscali, ti invito a leggere questo articolo: