Conviene aggiustare una macchina vecchia o è meglio cambiarla? Analisi numerica di quando conviene cambiare auto.
Essere o non essere?
Cambiare l’auto o riparare quella vecchia?
Questi sono i dubbi che attanagliano gli esseri umani dalla notte dei tempi.
In questo articolo troverai l’analisi che ho fatto per capire se conviene aggiustare la mia macchina vecchia, una Opel Meriva del 2007, o rottamarla e comprarmi una bella Lamborghini.
Se invece la tua auto è ancora relativamente nuova e non ti richiede ancora dei grandi costi di manutenzione potrebbe interessarti questo articolo sulla svalutazione delle auto. In questo articolo troverai una risposta a queste domande:
- Quando è il momento migliore per cambiare l’auto?
- Ogni quanto cambiare l’auto?
Premesse all’analisi
L’analisi è composta da questi 6 step:
- Stimare il valore di mercato dell’auto riparata
- Stimare il valore della tua auto nelle condizioni attuali
- Stimare i costi di riparazione straordinaria ed i danni collaterali dovuti a malfunzionamenti
- Stimare i costi di manutenzione ordinaria
- Analisi dei costi per l’anno in corso
- Analisi dei costi per il futuro
Ovviamente questa analisi è puramente numerica.
Quindi se esistono delle ragioni particolari per cui vuoi cambiare la tua macchina, questa analisi potrebbe non essere molto significativa.
Penso però che possa comunque tornarti utile per farti un’idea della tua situazione e capire se sei veramente convinto di voler cambiare auto.
Per non complicare l’analisi infatti dovremo fare molte assunzioni e stime, soprattutto dei costi di manutenzione. Quindi se ti ritroverai spesso ad alzare questi costi vuol dire che il tuo subconscio ti sta dicendo di vendere l’auto.
Se invece ti ritroverai ad abbassarli vuol dire che non sei ancora pronto a vendere.
In ogni caso questa analisi ti sarà stata utile per due ragioni:
- Avrai fatto chiarezza su quello che vuoi veramente
- Facendo l’analisi in prima persona, sarai cosciente delle eventuali sovrastime o sottostime dei costi, quindi saprai interpretare in maniera critica i risultati e usarli nel modo giusto.
Non perdiamo altro tempo.
Iniziamo a vedere passo per passo come fare l’analisi.
Per fare prima ti consiglio di scaricare il file Excel che ho messo a tua disposizione nella sezione risorse, così avrai già un appoggio per l’analisi e non dovrai fare altro che sostituire i dati. In alternativa apri il tuo foglio di calcolo e costruisci la tua analisi personalizzata, non ci vorrà troppo tempo…. Basta saper programmare in Fortran e Java. Scherzo, non ci sarà niente di complicato.
Fase 1 – Stimare il valore di mercato dell’auto in buone condizioni
Per calcolare il valore di mercato della tua auto usata esistono decine di siti online. Tuttavia io ho deciso usare il database di annunci di alvolante.it in modo tale da avere dei dati basati su situazioni reali.
Partiamo quindi dal selezionare il tuo veicolo dal listino auto.
Ho cliccato su Opel poi Meriva e ho scelto l’anno della mia macchina. Se lo storico che ti appare non va sufficientemente indietro puoi modificare l’url nella casella del tuo browser per modificare l’anno e tornare indietro fino all’anno che ti interessa.
Es.
……opel/meriva/2009 diventa ……opel/meriva/2007
In questo modo avrai dei dati più affidabili e tarati sulla tua situazione specifica.
Nel caso della mia Meriva del 2007 i dati che escono sono quelli della tabella che trovi qui sotto
ANNO | PREZZO MINIMO | PREZZO MEDIO |
2003 | € 999 | € 2.210 |
2004 | € 800 | € 2.040 |
2005 | € 1.400 | € 2.310 |
2006 | € 1.200 | € 2.450 |
2007 | € 990 | € 2.530 |
2008 | € 1.550 | € 2.850 |
2009 | € 2.300 | € 3.920 |
Da questi dati ho fatto una regressione esponenziale per trovare una funzione che descrivesse l’andamento dei miei dati. Sembra complicato ma nella realtà è una cavolata da fare.
Concettualmente fare una regressione esponenziale significa trovare una curva che approssima al meglio i nostri dati.
Guarda l’esempio qui sotto.
Qui ho plottato le curve dei miei dati, e andando sulle impostazioni del grafico ho aggiunto le “linee di tendenza” con formato esponenziale (linee in trasparenza), che sono l’equivalente della regressione lineare.
Ora potresti usare le equazioni che trovi nella descrizione ma se cambi i dati dovrai andare a cambiarle a mano.
Quindi ti consiglio di usare le funzioni che Excel o Google Fogli mettono a tua disposizione.
Personalmente uso Google Fogli, ma non fa nessuna differenza. Esiste una funzione identica anche per Excel.
In Fogli di Google la funzione è questa:
GROWTH( [dati_noti_y]; [dati_noti_x]; nuovi_dati_x )
In cui:
dati_noti_y = prezzi delle auto
dati_noti_x = anno
nuovi_dati_x = anno dell’auto di cui vogliamo calcolare il valore
In questo caso c’è da fare una scelta: usare i prezzi medi o i prezzi minimi?
La risposta è dipende dalle condizioni della tua macchina rispetto a quelle delle macchine in vendita. Gli annunci su cui si basano questi valori sono spesso di rivenditori quindi le auto sono in ottime condizioni, non necessitano di riparazioni o di sistemare la carrozzeria.
La tua auto in che condizioni è?
Ha più o meno chilometri delle auto degli annunci?
Inoltre devi considerare che quello è il prezzo “a listino” e, come sai, spesso si riesce a contrattare leggermente e a far scendere il prezzo leggermente.
Per tenere conto di questi aspetti io ho deciso di lavorare con la curva dei prezzi minimi.
Quindi al posto di dati_noti_y ho usato i prezzi minimi: [999 , 800, 1400 …..2300], mentre al posto di dati_noti_x ho messo [2003 , 2004, 2005…..2009]. Infine inserendo 2007 al posto di nuovi_dati_x, ho ottenuto una stima del valore di mercato della mia Meriva del 2007 come se fosse nelle condizioni identiche alle auto presenti negli annunci usati per stimare il prezzo minimo.
Quindi se la mia Meriva fosse nelle condizioni identiche alle auto presenti negli annunci usati per stimare il prezzo minimo potrei ipoteticamente venderla ad un prezzo di 1414€ (che è il risultato che sputa fuori la funzione GROWTH).
Fase 2 – Stimare il valore di mercato della tua auto
Finora abbiamo calcolato il valore di mercato se l’auto fosse in buone condizioni. Purtroppo però non è così.
La carrozzeria ha bisogno di qualche bel intervento, ha qualche difetto negli interni e qualche altra piccola cosa.
Quindi il valore di mercato effettivo della mia auto è inferiore ai 1414€ che ho stimato precedentemente.
Per calcolare il valore reale puoi procedere in due modi:
- pensare a quanto ti costerebbe sistemare tutte queste cose e renderla in “buone condizioni”
- pensare allo sconto che dovresti fare ad un possibile compratore per tenere conto dei questi aspetti
Io ho stimato che allo stato attuale per rendere l’auto presentabile avrei bisogno di almeno 400€ (anche di più in realtà, ma assumo di non sistemare proprio tutto).
Il valore della mia auto diventa quindi 1414€ – 400€ = 1014€.
Fase 3 – Stimare i costi di riparazione straordinaria ed i danni collaterali dovuti a malfunzionamenti
La parte di più difficile è forse quella di stimare i costi di riparazione straordinari, perchè appunto essendo straordinari sono imprevedibili. Quindi dobbiamo basarci un po’ sullo storico dell’auto.
Siamo fortunati e la nostra auto è affidabile e raramente ci lascia a piedi?
O abbiamo un’auto che una volta all’anno ci fa lo scherzetto?
Naturalmente dobbiamo tenere conto di questi aspetti.
E dobbiamo anche tenere conto del fatto che più l’auto invecchia, più frequenti e costosi saranno gli interventi.
Per fare tutto questo ci sarebbero un’infinità di metodi. Io ho deciso di adottare il più semplice e immediato.
Ho assunto un costo medio annuo per le riparazioni straordinarie di 300 euro, che aumenta di 50€ ogni anno.
A queste spese di riparazione annue si aggiungono ulteriori spese per il disservizio dovuto al problema.
Queste spese sono di due tipi:
- spese fisse, dovute per esempio al fatto che dovrai far intervenire un carroattrezzi o che a causa dell’assenza della tua auto dovrai viaggiare con mezzi alternativi
- costo opportunità del tuo tempo
La prima tipologia è piuttosto ovvia. Se la tua macchina si rompe in autostrada sai che il carroattrezzi ti costerà un sacco, se si rompe in città vicino ad un meccanico la questione è diversa.
Quindi pensa al percorso che fai normalmente con la tua auto e fai una stima di quanto ti potrebbe costare essere rimorchiato.
La seconda tipologia invece è un po’ meno ovvia e scommetto che molti di voi la trascurano: il costo del tempo perso a causa del malfunzionamento.
Facciamo un esempio pratico per capire bene.
Stai andando al lavoro quando la tua macchina si ferma in mezzo alla strada e non riparte più. Oltre ad avere il costo del carroattrezzi, dei biglietti degli autobus che devi prendere visto che non hai l’auto, perdi anche un sacco di tempo. Tempo ad aspettare il carroattrezzi, tempo al telefono con il meccanico, tempo per andare dal meccanico, tempo sul bus e per aspettare il bus che devi prendere per andare e tornare dal lavoro.
Il tuo tempo ha un valore. E probabilmente il modo migliore per dare un valore al tuo tempo è la paga oraria. Che tu sia un libero professionista, che tu abbia perso il tuo tempo nel weekend, prima o dopo lavoro, o che tu abbia usato dei permessi retribuiti, stai comunque buttando il tuo tempo. Tempo che sicuramente avresti potuto spendere in modo migliore, rilassandoti, facendo straordinari, o chiudendo nuovi contratti per esempio.
Quindi secondo me è fondamentale tenere conto di questi aspetti, sia in termini numerici per il modello, che in termini generali per fare una scelta migliore.
Come per gli altri costi, ho considerato un costo medio annuo per il disservizio. Quindi se la tua auto si rompe mediamente una volta ogni 3 anni considera il costo medio annuo pari ad un terzo dei costi medi sostenuti per la riparazione.
Nel mio caso io ho considerato:
- una perdita economica fissa di 30€ all’anno, visto che non è ancora capitato di rimanere a piedi e comunque non mi muovo spesso in ambito extraurbano
- una perdita di 3 ore x20€, quindi un costo opportunità di 60€
I costi di disservizio totali ammontano quindi a 90€ all’anno.
Fase 4 – Stimare i costi di manutenzione ordinaria
Al di là dei malfunzionamenti, un veicolo necessita sempre di una manutenzione ordinaria.
Sostituire filtri, sostituire la cinghia di distribuzione, fare il cambio dell’olio, cambiare le candele.
Questi costi non dipendono tanto dal veicolo ma sono legati piuttosto al possedere un veicolo in generale. Quindi secondo me non ha senso considerare tutti questi costi in questa analisi.
Piuttosto ha senso considerare la differenza tra i costi che dovresti sostenere normalmente per la manutenzione ordinaria del veicolo ed i costi aggiuntivi dovuti alla maggiore frequenza con cui devi fare questi interventi.
Per esempio, nella mia analisi ho considerato che la mia Meriva mi costa mediamente 50€ in più all’anno per la manutenzione ordinaria rispetto ad un veicolo più nuovo.
Ovviamente questo è un modello semplificato che non considera totalmente le spese concentrate.
Per esempio se improvvisamente ti ritrovi a dover spendere 600 euro per fare la cinghia ad un veicolo che ha 200.000 km e vale 400€ capisci anche te che non ha molto senso. Probabilmente l’auto non farà mai abbastanza km da giustificare la spesa per la sostituzione della cinghia.
Fase 5 – Analisi dei costi per l’anno in corso
Abbiamo finalmente tutti gli ingredienti.
Abbiamo calcolato il valore della nostra auto partendo dal valore di mercato di auto simili, sottraendo i costi necessari per portare il nostro veicolo alle condizioni di mercato.
Abbiamo calcolato i costi dovuti agli imprevisti ed i costi dovuti alla maggiore manutenzione necessaria.
Non ci resta che analizzare il tutto.
Rivediamo brevemente gli input dell’analisi per capire se conviene vendere o meno la mia auto.
Dati generali dell’analisi | |
anno dell’auto | 2007 |
valore di mercato veicolo usato in buone condizioni | € 1.414 |
costo per portare veicolo in perfette condizioni | € 400 |
valore dell’auto | € 1.014 |
costi annuali riparazione straordinaria | € 300 |
costo disservizio annuo | € 90 |
costi annuali manutenzione ordinaria | € 50 |
aumento annuale dei costi straordinari | € 50 |
ANALISI COSTI DISSERVIZIO | |
perdite economiche o costi aggiuntivi | € 30 |
ore perse | 3 |
guadagno orario | € 20 |
costo opportunità per tempo perso | € 60 |
costo disservizio annuo | € 90 |
Secondo quanto ci siamo detti nei capitoli precedenti attualmente la mia Meriva:
- vale circa 1050€
- mi costa 300€ l’anno di riparazioni straordinarie
- 90€ l’anno in costo opportunità del mio tempo
- 50€ di “sovraccosti” di manutenzione
Di conseguenza: 1050 – 300 – 90 – 50 = 570€
I costi per la gestione dell’auto giustificano ancora l’investimento quindi almeno per quest’anno ha senso tenere l’auto. Questo è valido solamente assumendo di dover sostenere una spesa per le riparazioni eccezionali “nella media”. Se la riparazione mi venisse a costare 1000 euro a quel punto non avrebbe più senso tenere il veicolo (assumendo ovviamente di avere a disposizione i soldi per comprare una nuova auto, altrimenti non puoi fare altro che riparla e sperare che non succeda altro).
Fase 6 – Analisi dei costi per il futuro e prime conclusioni
Anno dopo anno puoi ripetere i passaggi che abbiamo visto qui sopra per capire se è arrivato finalmente il momento di vendere la tua auto.
In alternativa puoi fare un piccolo step in più con il tuo foglio di calcolo e creare un grafico che ti predica più o meno tra quanti anni i costi di manutenzione sorpasserrano il valore del tuo veicolo.
Assumendo che per esempio un veicolo del 2007 nel 2022 valga come un veicolo del 2006 nel 2021 (ossia che il prezzo dipenda semplicemente dall’anzianità dell’auto) possiamo sfruttare la funzione Growth che abbiamo usato nella Fase 1 dell’analisi per stimare il valore il prezzo di mercato (PM) della nostra auto tra 1, 2, …5 anni.
Per come sono considerati i costi invece, l’unico termine variabile è il costo di manutenzione straordinaria, che aumenta di 50€ ogni anno. Quindi possiamo calcolarli in maniera semplicissima, aggiungendo ai costi totali 50€ per ogni anno successivo a quello preso come riferimento. (50€ il primo anno, 100€ il secondo anno, 150€ il terzo anno, ecc). In questo modo possiamo calcolare i costi di manutenzione (C) anno per anno.
Infine fai la differenza PM-C per valutare se vale la pena tenere il veicolo.
Quando PM-C da un numero negativo significa che le spese superano il valore dell’auto ed à arrivato il momento di cambiare.
Ho fatto questo procedimento per la mia Opel Meriva e questo è il risultato.
Anno | Prezzo di mercato veicolo (PM) | costi di manutenzione (C) | PM-C |
2021 | € 1.014 | € 440 | € 574 |
2022 | € 849 | € 490 | € 359 |
2023 | € 703 | € 540 | € 163 |
2024 | € 574 | € 590 | -€ 16 |
2025 | € 460 | € 640 | -€ 180 |
2026 | € 360 | € 690 | -€ 330 |
Graficamente diventa:
Come possiamo vedere la linea verde tratteggiata che indica il PM-C tocca lo 0 in corrispondenza del 2024. Quindi dati gli input che ho dato in pasto alla mia analisi, i costi di manutenzione supereranno il valore della mia auto e quindi mi converrà vendere la mia Meriva nel 2024.
Riflessioni sul modello
Ovviamente questo modello non tiene conto del costo-opportunità di continuare ad investire soldi per mantenere in vita il veicolo. Infatti questi soldi potrebbero per esempio essere spesi per per acquistare immediatamente una nuova auto.
Proviamo ad analizzare quindi le migliori tempistiche per la vendita. Per farlo vediamo 2 scenari estremi:
- Tengo l’auto finchè i costi di riparazione non sono uguali al valore dell’auto (PM=C) e cambio solo in quel momento
- Vendo l’auto immediatamente, risparmio sulle riparazioni e acquisto un nuovo veicolo
Scenario 1 – Vendo l’auto quando il suo valore si annulla
Analizziamo il caso che tu voglia vendere la tua auto quando il suo costo di riparazione supera il valore dell’auto stessa (ossia quando il PM-C è negativo)
Nel caso della mia Meriva del 2007, come abbiamo visto, questo accade nel 2024.
Il costo accumulato (CA) per mantenere l’auto fino al 2024 è pari a : 440+490+540=1470€.
(trascuro quelli 2024 visto che sostituisco l’auto prima che si annulli il valore).
Assumiamo che nel 2024 decida di vendere la mia Meriva del 2007 per comprare una Meriva del 2017.
Ovviamente il prezzo di una Meriva del 2017 acquistata nel 2024 non sarà lo stesso di una Meriva del 2017 comprata nel 2021. Assumiamo per semplicità che sia pari a quello attuale di una Meriva del 2014, circa 7800€.
Nota che in questo caso considero il prezzo medio perché più significativo per rappresentare il campione di auto papabili per l’acquisto (voglio comprare una macchina nella media non la peggiore).
Quindi riassumendo cosa è successo in questo scenario:
- Ho speso 1470€ per mantenere la mia Meriva del 2007 dal 2021 al 2024
- Ho acquistato una Meriva del 2017 a 7800€ nel 2024
Quindi per avere una Meriva del 2017 nel 2024 ho speso: 7800+1470= 9270€
Scenario 2 – Vendo l’auto immediatamente
Analizziamo il caso in cui voglia vendere la tua auto immediatamente. In questo caso potresti ipoteticamente vendere la tua auto al prezzo di mercato che abbiamo stimato prima. Nel mio caso circa 1.050€.
Fare il conto a questo punto è piuttosto semplice:
La spesa sarà pari a 10.300-1.050= 9250€
Per fare un confronto alla pari però dobbiamo andare a guardare anche alle spese sostenute per arrivare al 2024, che rappresenta il momento in cui abbiamo venduto l’auto nel primo scenario.
Essendo l’auto appena comprata e potenzialmente anche in garanzia i costi di manutenzione straordinaria e ordinaria sono molto bassi. Ti riporto qui sotto i costi che ho assunto per l’analisi.
Dati generali dell’analisi | |
anno dell’auto | 2017 |
valore di mercato veicolo usato in buone condizioni | € 10.328 |
costo per portare veicolo in perfette condizioni | € 0 |
valore dell’auto | € 10.328 |
costi annuali riparazione straordinaria | € 100 |
costo disservizio annuo | € 90 |
costi annuali manutenzione ordinaria | € 0 |
aumento annuale dei costi straordinari | € 50 |
ANALISI COSTI DISSERVIZIO | |
perdite economiche o costi aggiuntivi | € 30 |
ore perse | 3 |
guadagno orario | € 20 |
costo opportunità per tempo perso | € 60 |
costo disservizio annuo | € 90 |
Andiamo a vedere la curva dei costi annuali e accumulati (CA) per quest’auto.
Come possiamo vedere dall’andamento della linea verde i costi di manutenzione accumulati dal 2021 al 2024 sono pari a 1.060€.
Quindi riassumendo cosa è successo in questo secondo scenario:
- Ho venduto la mia Meriva del 2007 a 1.050€ nel 2021
- Ho acquistato una Meriva del 2017 a 10.300€ nel 2021
- Ho pagato in tutto 1.060€ per mantenerla fino al 2024
Quindi in tutto per possedere una Meriva del 2017 nel 2024 mi è costato: 10.300-1.050+1060=10.310€
Confronto vendita e acquisto auto per scenario 1 e 2
Nel caso preso come esempio mantenere l’auto fino a fine vita si dimostra più conveniente che acquistare l’auto nuova immediatamente.
Questo perché la differenza tra i costi annuali da sostenere per mantenere i due veicoli non è così grande da bilanciare la svalutazione del veicolo nuovo.
In altre parole.
Se il nuovo veicolo si svaluta velocemente ha più senso sostenere i costi per mantenere il veicolo vecchio, aspettare che il prezzo del veicolo nuovo scenda a sufficienza e acquistare solo quando i costi annuali per riparare il veicolo diventano veramente proibitivi.
Ovviamente questo vale come regola generale. Considera anche che si tratta di una mera analisi numerica, che non tiene conto del comfort, della tranquillità, dei consumi e di altri costi accessori come bolli, assicurazioni ecc…
Ad ogni modo, anche se non hai seguito passo per passo l’analisi, spero ti sia stata utile per farti un’idea in generale di cosa considerare quando devi cambiare la tua auto.
Ti ricordo nuovamente che se vuoi scaricare gratuitamente il foglio di calcolo per fare la tua analisi personalizzata puoi farlo nella sezione risorse di Investimi.