ETF IDROGENO | Lista, Confronto e Opinioni

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ETF idrogeno, quali sono le opzioni? Sono un buon investimento?


Quali sono i migliori ETF sull’idrogeno? Cosa contengono? Sono un buon investimento?

In questo articolo troverai una risposta a tutte queste domande. Prima di scendere nei degli dei migliori ETF idrogeno però, dobbiamo capire perchè l’idrogeno è importante e perchè può avere senso inserire nel portafoglio di investimento una piccola percentuale di ETF idrogeno.

Iniziamo dalle basi. Se invece vuoi saltare direttamente all’analisi clicca sul pulsante qui sotto:

Come sappiamo il mondo si è impegnato in una battaglia contro le emissioni di CO2 e a diventare “carbon neutral” entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo la strada è piuttosto chiara, trovare delle alternative ai combustibili fossili. Ed è qui che entra in campo l’idrogeno (e gli ETF sull’idrogeno per cavalcare questo trend).

ETF IDROGENOBENCHMARKUTILIZZO DELLE RENDITEARMONIZZATO?REPLICACOSTIBORSA ITALIANA
VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS ETFSolactive Hydrogen EconomyAccumulazioneReplica fisica totale0,49% annuo
Global X Hydrogen UCITS ETF Acc USDSolactive Global HydrogenAccumulazioneReplica fisica totale0,50% annuo
BNP Paribas ESG Hydrogen EconomySolactive Hydrogen EconomyAccumulazioneReplica fisica totale0,49% annuo
VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS ETFECPI Global ESG Hydrogen EconomyAccumulazioneReplica fisica totale0,50 % annuo

Cos’è l’idrogeno

L’idrogeno è l’elemento più semplice che esiste in natura. E’ identificato dalla lettera H e livello atomico è composto da un protone ed un elettrone.

A livello molecolare si presenta generalmente sotto forma di H2. Ma è presente in tantissime molecole. Tra queste le più importanti sono l’H2O (l’acqua) e gli idrocarburi (….CH4)

tavola periodica degli elementi con l'idrogeno in evidenza

Come viene prodotto l’idrogeno

Oltre a essere l’elemento più semplice, l’idrogeno è anche quello più abbondante. Come abbiamo visto è presente in molte molecole. Per questo è relativamente facile trovare molecole da cui estrarlo. Esistono infatti diverse tecnologie per estrarlo.

In funzione della tecnologia utilizzata l’idrogeno acquista diversi nomi.

Idrogeno verdeestratto dall’acqua tramite l’idrolisi alimentata da fonti rinnovabili (idroelettrico, eolico, fotovoltaico)
Idrogeno violaestratto dall’acqua tramite l’idrolisi alimentata da energia nucleare
Idrogeno bluestratto da idrocarburi fossili
Idrogeno grigioestratto dal metano
Idrogeno neroprodotto da centrali a carbone o petrolio.

Perché investire sull’idrogeno

Già da tempo l’idrogeno è utilizzato per la produzione industriale dell’acciaio, dell’ammoniaca, del metanolo e soprattutto per raffinare il petrolio.

Tuttavia, la tecnologia sta facendo passi da gigante. Si stanno trovando sempre nuove alternative per l’utilizzo di questa materia prima.

In particolare si sta sperimentando l’applicazione dell’idrogeno come sostituto del petrolio per alimentare motori di piccole e grandi dimensioni.

Questo potrebbe avere importanti implicazioni nei seguenti campi:

  • veicoli
  • produzione industriale
  • produzione di energia

Inutile dire quindi che, se effettivamente diventasse una valida alternativa al petrolio, il mercato dell’idrogeno avrebbe un boom incredibile.

Già da anni il mercato dell’idrogeno è in espansione. Pensa che nel 1975 la domanda globale era di appena 18Mt, mentre già nel 2018 era di 72Mt. Una crescita di oltre il 300% in poco più di 40 anni!

Comunque se vuoi approfondire la questione “tecnologie legate all’idrogeno” ti invito a guardare questo video in cui è spiegato tutto in maniera piuttosto chiara.

Oltre a questo video, ti lascio anche l’intervista di Marco Montemagno a Nicola Armaroli (Ricercatore del CNR). L’ho ascoltata recentemente e mi ha colpito la chiarezza con con cui Nicola ha spiegato i concetti e ha presentato con occhio critico le possibili applicazioni tecnologiche future dell’idrogeno.

Perchè non investire nell’idrogeno

La tecnologia è ancora piuttosto acerba.

Secondo l’International Energy Agency (IEA) esistono diversi ostacoli che questa tecnologia deve ancora superare prima di raggiungere la maturità

“La produzione di idrogeno da energia a basse emissioni di carbonio è attualmente costosa. L’analisi dell’AIE rileva che il costo della produzione di idrogeno da elettricità rinnovabile potrebbe diminuire del 30% entro il 2030 a causa del calo dei costi delle energie rinnovabili e dell’aumento della produzione di idrogeno. Le celle a combustibile, le apparecchiature di rifornimento e gli elettrolizzatori (che producono idrogeno dall’elettricità e dall’acqua) possono tutti trarre vantaggio dalla produzione di massa.

Lo sviluppo delle infrastrutture per l’idrogeno è lento e ne frena l’adozione diffusa. I prezzi dell’idrogeno per i consumatori dipendono fortemente da quante stazioni di rifornimento ci sono, dalla frequenza con cui vengono utilizzate e dalla quantità di idrogeno fornita al giorno. Affrontare questo problema richiederà probabilmente una pianificazione e un coordinamento che riuniscano governi, industria e investitori nazionali e locali.

Oggi l’idrogeno è quasi interamente fornito dal gas naturale e dal carbone. L’idrogeno è già presente su scala industriale in tutto il mondo, ma la sua produzione è responsabile di emissioni annuali di CO2 equivalenti a quelle di Indonesia e Regno Unito messe insieme. Sfruttare questa scala esistente sulla strada per un futuro di energia pulita richiede sia la cattura di CO2 dalla produzione di idrogeno da combustibili fossili sia una maggiore fornitura di idrogeno dall’elettricità pulita.

Le normative attualmente limitano lo sviluppo di un’industria dell’idrogeno pulito. 

Il governo e l’industria devono collaborare per garantire che le normative esistenti non costituiscano un inutile ostacolo agli investimenti. Il commercio trarrà vantaggio da standard internazionali comuni per la sicurezza del trasporto e dello stoccaggio di grandi volumi di idrogeno e per tracciare gli impatti ambientali delle diverse forniture di idrogeno. “

Quindi se stai pensando di investire nell’idrogeno, pensaci bene… potrebbero volerci anni prima che la tecnologia sia matura e le aziende inizino a guadagnare veramente.

Grafico AIL da TradingView

ETF idrogeno, Lista completa

Ok, è arrivato il momento di parlare di strumenti per investirci in questa tenologia.

Vediamo quindi i migliori ETF per investire nell’idrogeno. PS: se hai ancora qualche dubbio su cosa sono gli ETF, come funzionano e come ottimizzare la tassazione di questi strumenti ti invito a leggere la guida specifica di Investimi.

ETF [Guida introduttiva] Vantaggi, strategie ed opinioni

Come al solito è bene precisare che tramite gli ETF non stai investendo nella materia prima in se, ma stai investendo in paniere di aziende che sono esposte al mercato dell’idrogeno.

Esposte in che senso?

Lo scopriamo subito!

Al momento esistono 4 ETF idrogeno.

Andiamo ora ad approfondirli uno per uno.

L&G Hydrogen Economy UCITS ETF

Grafico HTWO da TradingView

Come abbiamo già visto l’ L&G Hydrogen Economy UCITS ETF è indicizzato al Solactive Hydrogen Economy.

Secondo quanto dichiarato questo indice si propone di replicare la performance di aziende internazionali operanti nell’industria dell’idrogeno.

Che vuol dire tutto e niente.

Andiamo quindi a vedere più nello specifico di cosa si occupano le aziende incluse nell’indice,

  • produzione di idrogeno
  • infrastruttura di distribuzione dell’idrogeno
  • produzione di celle a combustibile
  • fornitura di componenti per celle a combustibile
  • accumulo di energia
  • veicoli elettrici a celle a combustibile
  • trasporto di idrogeno
  • proprietari di brevetti sull’idrogeno
  • applicazioni dell’ idrogeno

In altre parole le aziende incluse sono di 4 tipi:

  1. Un produttore o fornitore di celle energetiche
  2. Un produttore o distributore di idrogeno
  3. Un fornitore di tecnologie industriali legate all’idrogeno
  4. L’azienda lavora nell’ambito della mobilità ad idrogen

Per completezza vediamo la lista delle prime 10 aziende presenti:

KOLON INDUSTRIES INC4.75%
THE CHEMOURS COMPANY4.67%
LINDE PLC4.59%
AIR PRODUCTS & CHEMICALS INC4.57%
DAIMLER4.54%
CUMMINS INC4.44%
JOHNSON MATIHEY PLC4.40%
AIR LIQUIDE4.22%
SIEMENS4.16%
TOYOTA MOTOR CORP4.16%
44.5%

Non voglio scendere nel dettaglio di ciascuna azienda senno l’articolo diventerebbe 38948 pagine.

Comunque può essere interessante osservare che le quote dell’ ETF sono distribuite in maniera abbastanza equa tra le prime 10 aziende, visto che più o meno tutte contano un 4% del totale. 

Le aziende nell’indice al momento sono 28 quindi probabilmente anche le altre società avranno più o meno un peso simile.

Quindi l’ETF è abbastanza diversificato, nonostante includa poche aziende.

Parlando di diversificazione, andiamo a vedere la diversificazione geografica e monetaria.

composizione -geografica e monetaria indice Solactive Hydrogen Economy Index

Come possiamo vedere da questo punto di vista non ci sono problemi visto che l’indice è molto diversificato.

VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS ETF

Andiamo a vedere cosa cambia se invece del Solactive Hydrogen Economy Index scegliamo l’ MVIS Global Hydrogen Economy Index.

Grafico HDRO da TradingView

Secondo quanto dichiarato l’indice L’indice MVIS Global Hydrogen Economy replica le più grandi e liquide aziende globali che operano nell’economia dell’idrogeno.

In particolare le aziende operano nei seguenti settori:

  • celle a combustibile
  • gas industriali

Essendoci poche aziende specializzate sull’idrogeno, l’indice include anche aziende che non sono concentrate solamente su questo settore, ma ne traggono almeno il 25% del fatturato.

Questo vuol dire che di fatto non ci stiamo esponendo solo al mercato dell’idrogeno ma anche a molto altro.

Vediamo quindi a quali settori.

settori delle aziende presenti nell'indice mvis global hydrogen economy

Come possiamo vedere le aziende presenti nell’indice lavorano prevalentemente nel campo industriale e dei materiali.

In termini geografici e di capitalizzazione c’è un buon livello di diversificazione. 

L’indice include poco più del 50% di Large cap, circa il 40% di mid cap e 10% small cap.

A livello geografico, come spesso accade dominano gli Stati Uniti. Ma c’è un buon livello di diversificazione visto che c’è anche tanta Europa e un po’ di Asia.

composizione nazionale e cap indice mvis global hydrogen economy

Chiudiamo l’analisi andando a vedere le 10 aziende (su 25) che compongono l’indice.

BALLARD POWER SYSTEMS INC10,21%
LINDE PLC9,13%
AIR LIQUIDE SA9,05%
AIR PRODUCTS & CHEMICALS INC9,01%
NEL ASA8,68%
MITSUBISHI CHEMICAL HOLDINGS8,38%
PLUG POWER INC7,12%
BLOOM ENERGY CORP6,65%
FUELCELL ENERGY INC.6,18%
ITM POWER PLC5,30%
NIKOLA CORP4,09%
CERES POWER HOLDINGS PLC3,90%
87,70%

Contrariamente a quanto abbiamo visto prima l’indice è molto più sbilanciato. Le prime 10 aziende contano per quasi il 90% dell’indice. Tantissimo! 

Quindi attenzione. Prima di investire in questo indice ti consiglio vivamente di andare ad informarti su queste aziende. E se non ti va di farlo per tutte, almeno per fallo per le prime 5, 6.

E’ veramente importante dato che praticamente un decimo dei soldi che investi in questo indice finirà in azioni di queste singole aziende.

Global X Hydrogen

Grafico HYGN da TradingView

A partire da Febbraio 2022 è disponibile un nuovo ETF idrogeno: Global X Hydrogen UCITS ETF Acc USD (ISIN IE0002RPS3K2, Ticker HYGN). Questo ETF sull’idrogeno investe nell’indice Solactive Global Hydrogen, che è leggermente diverso da quello del Solactive Hydrogen Economy del L&G. Andiamo ad approfondire brevemente le differenze.

Il Global X Hydrogen UCITS ETF Acc USD cerca di investire in società che trarranno vantaggio dal progresso dell’industria globale dell’idrogeno. Ciò include le società coinvolte:

  • nella produzione di idrogeno
  • l’integrazione dell’idrogeno nei sistemi energetici
  • lo sviluppo/produzione di celle a combustibile a idrogeno, elettrolizzatori e altre tecnologie relative all’utilizzo dell’idrogeno come fonte di energia

Dal punto di vista della diversificazione, l’ETF è allocato come di seguito.

Solactive-Global-Hydrogen-ETF-idrogeno

Questo ETF idrogeno investe in 25 aziende, le cui 10 principali sono:

BLOOM ENERGY CORP- A16,28%
PLUG POWER INC12,32%
BALLARD POWER SYSTEMS INC10,54%
FUELCELL ENERGY INC10,19%
NEL ASA6,37%
POWERCELL SWEDEN AB5,50%
MCPHY ENERGY SA5,18%
ITM POWER PLC4,32%
DOOSAN FUEL CELL CO LTD4,08%
CERES POWER HOLDINGS PLC3,53%
78,31%

Come puoi vedere anche in questo caso le aziende presenti nell’ETF sono comunque molto diverse rispetto agli altri ETF, segno che effettivamente non c’è veramente un’azienda che domina il mercato.

Salta all’occhio anche come il Global X Hydrogen UCITS ETF Acc USD sia molto concentrato sulle prime 4 aziende, visto che costituiscono oltre il 50% dell’ETF.

BNP Paribas ESG Hydrogen Economy

Grafico EGEHE da TradingView

L’ETF idrogeno BNP Paribas Easy ECPI Global ESG Hydrogen Economy UCITS ETF (ISIN LU2365458145, Ticker EGEHE). Ti riporto brevemente qui sotto le informazioni riportate nei documenti ufficiali di BNP:

Il Fondo intende replicare il rendimento dell’Indice ECPI Global ESG Hydrogen Economy (NR) (Bloomberg: GALPHH2N index) 

“L’Indice è costituito da società particolarmente attive nell’economia sostenibile dell’idrogeno, selezionate sulla base dei criteri ambientale, sociale e di governance (ESG), quali prodotti all’idrogeno, energia pulita, riciclaggio, capitale umano, corporate governance, ecc., nonché degli sforzi volti a ridurre la loro esposizione al carbone e ai combustibili fossili non convenzionali. Di conseguenza, sono escluse dall’Indice le società operanti in settori con ripercussioni negative potenzialmente elevate sui criteri ESG, ovvero quelle a cui sono associate violazioni significative dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite e quelle coinvolte in gravi controversie correlate ai suddetti criteri.
Il tipo di approccio ivi adottato è dunque tematico (l’Indice è costituito da
società che forniscono prodotti e servizi in grado di offrire soluzioni concrete a particolari sfide ambientali e/o sociali, aspirando a trarre beneficio della crescita futura prevista in questi ambiti e conferendo, al contempo, capitali a favore della transizione verso un’economia inclusiva a basse emissioni di carbonio).

Sembra quindi una soluzione interessante per tutti coloro che prediligono un approccio ESG!

Attenzione però ai costi di questo ETF!

BNP Paribas Easy ECPI Global ESG Hydrogen Economy UCITS ETF, costi

Confronto rendimenti

Purtroppo lo storico dei dati disponibili è praticamente nullo visto che sia gli indici che gli ETF sono appena stati lanciati. Quindi penso sia insensato andare a guardare i rendimenti su un arco temporale così breve.

Alternative agli ETF idrogeno

Finora ci siamo concentrati solamente su ETF specifici sull’idrogeno. Tuttavia ci sono anche delle valide alternative sul mercato. ETF sull’energia o sulle energie alternative. Ovviamente la componente di investimento nell’idrogeno non è così forte come nel caso L&G Hydrogen Economy UCITS ETF e del VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS ETF, ma possono sicuramente essere una soluzione interessante per tutti quegli investitori che non vogliono esporsi troppo su questo micro-settore.

Gli ETF energetici di cui sto parlando sono:

Come ti ho anticipato questi ETF non sono specifici sull’idrogeno ma sono sicuramente una valida alternativa se non sei pronto per assumerti i rischi legati ai singoli ETF sull’idrogeno.

Non dobbiamo dimenticare infatti che il mercato dell’idrogeno è ancora molto instabile e solo agli albori. Fare una scommessa su un settore così giovane è sempre un rischio. Se posso darti un consiglio, assicurati che la tua scelta sia compatibile con i tuoi obiettivi di investimento e che il tuo portafoglio rimanga sempre ben bilanciato.

Se vuoi scoprire di più su come creare un portafoglio ben bilanciato ti consiglio di leggere la guida di Investimi:

Al momento non è ancora disponibile nessun ETC idrogeno (Fondo quotato che investe direttamente in idrogeno). Iscriviti alla newsletter per rimanere aggiornato sugli sviluppi del settore!

Migliori ETF sull’idrogeno – Conclusioni

La transizione verso un modo “Carbon Neutral” sta spingendo la ricerca di fonti di energia alternative.

Tra queste si sta diffondendo l’idrogeno. L’idrogeno di per sé non costituisce una fonte di energia valida ma si pone come soluzione per l’energy storage. L’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili può essere conservata sotto forma di idrogeno e poi liberata tramite un motore.

La tecnologia è già disponibile da decenni, ma deve ancora essere raffinata ed è ancora troppo costosa per raggiungere il mass market.

Ad ogni modo in un’ottica futura può essere interessante investire in aziende che producono queste tecnologie attraverso degli ETF sull’economia dell’idrogeno.

Al momento sul mercato ce ne sono 4:

  • L&G Hydrogen Economy UCITS ETF
  • VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS ETF
  • Global X Hydrogen UCITS ETF Acc USD
  • BNP Paribas ESG Hydrogen Economy

Nonostante i temi e gli obiettivi di questi ETF idrogeno siano molto simili, le aziende in cui investono sono molto diverse. Di conseguenza anche le performance variano molto da un ETF all’altro.

Inoltre, tutti questi ETF idrogeno investono in un pool molto limitato di aziende. Di conseguenza, contrariamente a quanto accade di solito, in cui si può investire ETF, passami il termine, un po’ a scatola chiusa (senza cioè andare a spulciare ogni singola azienda), in questo caso ti consiglio di informarti bene sulle aziende che hanno un peso importante nel fondo.

In alternativa al singolo ETF potrebbe anche avere senso investire nelle aziende singole. Ma ha senso investire nelle singole azioni? O è meglio investire in fondi/ETF. Vedi il confronto in questo articolo:

Azioni o ETF? Come scegliere lo strumento più giusto per te

Se ti interessano gli ETF potrebbe anche interessarti la selezione dei migliori ETF per categoria o la lista dei migliori ETF Megatrend

Leggi:

Risorse Aggiuntive

https://www.iea.org/reports/the-future-of-hydrogen

https://www.energy.gov/sites/prod/files/2020/07/f76/USDOE_FE_Hydrogen_Strategy_July2020.pdf

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