Classi Quote Fondi d’Investimento |Cosa vuol dire A, B, C…

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Cosa vuol dire A, B, C, ecc… nel nome dei fondi d’investimento? Quali sono le diverse classi dei fondi comuni?

Se investi in fondi comuni d’investimento da solo, tramite un consulente o tramite la tua banca ti sarai reso conto che alcuni fondi hanno una lettera nel nome. Questa lettera rappresenta la “Classe” del fondo.

La classe di un fondo viene spesso classificata in: A, B, C, D, I, R, F, Z.

A queste lettere corrispondono classi di fondi diversi.

Andiamo quindi a vedere cosa significa classe A, B, C, ecc… nei fondi comuni d’investimento.

Prima però dobbiamo comprendere esattamente quali tipi di commissioni vengono applicate dai fondi comuni d’investimento.

Commissioni dei fondi comuni d’investimento

I fondi comuni sono spesso soggetti a diverse forme di costi e commissioni. I più comuni sono i seguenti:

Commissioni di gestione

Sotto questa voce finisce un sacco di roba. Spese effettivamente sostenute per comprare e vendere azioni obbligazioni ecc, ma anche le spese amministrative e di personale per gestire il fondo.

Commissioni di acquisto/vendita

Ogni qualvolta fai un movimento, che sia di acquisto o vendita, una piccola fettina (una percentuale della somma trasferita) viene trattenuta come commissione dal fondo.

Se vuoi scoprire a quanto ammontano mediamente queste commissioni (in modo tale da capire per esempio se i fondi che possiedi sono in linea con queste commissioni), e gli altri possibili costi applicati ai fondi comuni d’investimento ti invito ad approfondire in questo articolo:

Costi dei fondi comuni d’investimento

Perché era importante comprendere quali sono le diverse tipologie di commissioni applicate dai fondi comuni d’investimento? Semplice, perché il significato delle lettere A, B, C ecc.. nel nome dei fondi comuni è legato alle commissioni applicate dal fondo. Vediamo come.

Classi dei fondi comuni d’investimento

Come abbiamo visto, i fondi comuni d’investimento sono soggetti a diverse tipologie di commissione. Tuttavia, non tutte queste commissioni sono applicate a tutti i fondi.

Alcuni fondi infatti sono disponibili in diverse “versioni”. Ogni versione applica una struttura commissionale differente.

Le lettere A, B, C ecc… nel nome del fondo servono proprio per individuare la versione del fondo con cui si ha a che fare.

Nello specifico, la lettera definisce la classe della quota del fondo (la versione del fondo).

Andiamo quindi a vedere le diverse classi di fondi comuni d’investimento.

Classe A

Queste quote spesso hanno una commissione di sottoscrizione frontale, che significa che una percentuale dell’investimento iniziale viene pagata come commissione al momento dell’acquisto delle quote. La commissione frontale può diminuire man mano che l’importo dell’investimento aumenta, grazie a quello che viene chiamato “sconti per grandi quantità”. Le quote di classe A possono avere costi operativi annuali più bassi rispetto ad altre classi.

Classe B

Le quote di classe B generalmente non hanno commissioni di sottoscrizione frontale, ma invece applicano una commissione di rimborso (o commissione di vendita differita) che viene pagata se le quote vengono vendute entro un certo periodo di tempo dall’acquisto. Questa commissione di solito diminuisce e scompare dopo che il fondo è stato detenuto per un numero di anni specificato. Le quote di classe B possono automaticamente convertirsi in quote di classe A dopo un certo periodo, riducendo così i costi annuali.

Classe C

Queste quote spesso hanno commissioni annuali più elevate rispetto alle classi A e B e una commissione di vendita differita più bassa che scompare dopo un anno dall’acquisto. Le quote di classe C possono essere vantaggiose per gli investitori che prevedono di detenere il loro investimento per un periodo breve a medio termine.

Oltre a queste tre classi principali, ci sono anche altre tipologie di classi.

Classe D

Queste quote sono spesso destinate agli investitori che acquistano attraverso piattaforme di trading online o direttamente dal gestore del fondo, senza passare per un intermediario finanziario. Le quote di classe D possono avere commissioni di sottoscrizione e di riscatto più basse rispetto ad altre classi e sono spesso utilizzate da investitori fai-da-te.

Classe I

Queste quote sono destinate agli investitori istituzionali, come fondi pensione, enti di beneficenza, e grandi conti fiduciari. Le quote di classe I richiedono di solito un investimento minimo molto elevato, ma offrono costi operativi annuali più bassi rispetto ad altre classi.

Classe R

Tipicamente riservate ai piani pensionistici. Le quote di classe R hanno una struttura di commissioni che si adatta a questi tipi di piani. Le commissioni possono variare notevolmente all’interno della classe R, a seconda delle dimensioni del piano e di altri fattori.

Classe F

Queste quote sono progettate per gli investitori che lavorano con consulenti finanziari su base fee-only (solo commissioni) e non richiedono commissioni di sottoscrizione frontale. La commissione di consulenza viene pagata direttamente dal cliente al consulente, separata dai costi operativi del fondo.

Classe Z

Solitamente riservate ai dipendenti della società di gestione del fondo o ad altri gruppi selezionati, le quote di classe Z possono offrire costi operativi estremamente bassi e nessuna commissione di sottoscrizione o di riscatto.

Quote di Classe A, B, C… Quali scegliere?

Come puoi immaginare pagare commissioni e ricarichi all’inizio del periodo di investimento, alla fine o durante fa una bella differenza quando si guarda al rendimento totale dell’investimento.

Spesso infatti in funzione della tua strategia e dei tuoi obiettivi di investimento può essere più intelligente scegliere un tipo di quote piuttosto che un altro.

Di solito se ti appoggi ad un consulente finanziario in banca sarà lui stesso a consigliarti quello più adatto a te. Però è innegabile che ci sia un conflitto di interessi quindi sempre meglio essere informati.

Anzi, la miglior difesa contro il conflitto di interessi che affligge le banche è l’essere informati. Quindi se non hai tempo, voglia o le energie per informarti in maniera attiva ti consiglio di iscriverti alla newsletter settimanale. Riceverai in poche righe il riassunto delle informazioni più importanti pubblicate su Investimi.

Torniamo a noi… andiamo subito a rispondere alla domanda!

La scelta della classe di quote giusta in un fondo comune d’investimento dipende da diversi fattori.

Ogni classe di quote ha una struttura di commissioni diversa, che include commissioni di sottoscrizione, commissioni di riscatto, costi operativi annuali e, in alcuni casi, commissioni di consulenza. Calcola come queste commissioni influenzano il rendimento netto del tuo investimento nel tempo.

Se prevedi di detenere il tuo investimento per un lungo periodo, potresti preferire classi di quote con commissioni di sottoscrizione frontale ma costi operativi annuali più bassi (come le quote di classe A). Se il tuo orizzonte di investimento è più breve, le classi con costi annuali più elevati ma senza commissioni di sottoscrizione (come le quote di classe C) potrebbero essere più convenienti.

Alcune classi di quote offrono “sconti per grandi quantità” per investimenti significativi. Se stai investendo un importo elevato, potresti qualificarti per commissioni di sottoscrizione ridotte su quote di classe A.

Se preferisci un approccio fai-da-te senza consulenza, le quote di classe D potrebbero essere più adatte. Se sei un investitore istituzionale o hai accesso a investimenti istituzionali tramite il tuo consulente, le quote di classe I possono offrire costi più bassi a fronte di soglie di investimento più elevate.

Conclusioni

Se investi in questi fondi sei soggetto a diverse commissioni: 

  • commissioni di gestione, necessarie per il funzionamento operativo del fondo
  • eventuale commissione alla vendita e o all’acquisto a favore del gestore del fondo 
  • ricarico dell’intermediario 

In funzione di come viene applicato il ricarico si distinguono diverse tipologie di quote:

CLASSECOMMISSIONI DI SOTTOSCRIZIONECOSTI ANNUALIINVESTIMENTO MINIMOCLASSE CONSIGLIATA PER
AFrontalePiù bassiVariabileInvestitori a lungo termine
BNessuna (ma con commissione di riscatto)Medi/AltiBasso/MedioInvestitori a medio termine
CNessuna o bassaAltiBasso/MedioInvestitori a breve termine
DVariabileMedi/BassiBassoInvestitori fai-da-te
INessunaPiù bassiMolto altoInvestitori istituzionali
RVariabileVariabiliBassoPiani pensionistici
FNessunaMedi/BassiBassoInvestitori che lavorano con consulenti fee-only
ZNessunaMolto bassiDipendenti della società di gestione

Extra: Cosa sono i fondi comuni d’investimento e come capire che fondo hai

I fondi sono una specie di scatola che contiene azioni, obbligazioni, derivati o liquidità. 

Il gestore del fondo decide in maniera arbitraria quali azioni obbligazioni ecc inserire nel fondo ed in che percentuale.

In base a cosa decide di inserire nel fondo viene assegnata un’ “etichetta” che descrive appunto il contenuto. Tipo: “global government bonds” (obbligazioni statali di paesi di tutto il mondo) , “European equity” ( azioni di aziende europee), “Large cap USA” (azioni di aziende americane a grande capitalizzazione) ecc.

Spesso quindi il nome di un fondo ti dà più indicazioni di quanto tu non creda.

Solitamente infatti si compone così:

“Nome del gestore del fondo” + “nome del contenuto del fondo” + “tipo di commissioni” + “altre eventuali informazioni”.

Sul nome del gestore del fondo c’è poco da dire. È la società ha emesso il fondo.

Del contenuto ne abbiamo appena parlato.

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